“Te voglio bene assaje» La storia di pizza e amore ha compiuto quarant’anni

Fabrizio Lancini aveva 26 anni nel 1974 e faceva già il braccio destro di papà Gianni nella celebre bottega di ortofrutta in Corso Matteotti quando, a spezzare la monotonia della tranquillità varesina, in una mattina di un freddo lunedì di febbraio

«Era arrivata – ricorda – un’Alfa Romeo 1750 argentata con un portapacchi enorme, carico di vasi con conserve di pomodori, mozzarelle e tanti altri prodotti della Campania. Dalla macchina era scesa una famiglia intera, che non vedeva l’ora di mettersi al lavoro e si era presentato subito : un uomo solare e dal cuore d’oro, approdato a Varese per aprire una pizzeria».

Era il 4 febbraio del 1974 e i Lancini sono stati così i primi testimoni della nascita di Piedigrotta, oggi uno dei templi del gusto in città.
La pizzeria di via Romagnosi, portata avanti ormai da più di un decennio da , degno erede di papà Gaetano disposto a rilevare nel 2003 la quota del fratello Gianni, ha compiuto quarant’anni e la sua avvincente storia è diventata un libro: “Te Voglio Bene Assaje”, che celebra «l’amore

per il più semplice e fantasioso cibo plebeo del mondo».
Le pagine del volume, che sarà presentato domani sera (ore 18.30) alla Libreria del Corso, sono state curate da e tengono incollati perché fanno rivivere la figura di Gaetano Cioffi. Un lavoratore instancabile e intraprendente nato a Ravello il 22 novembre del 1935, sulla Costiera Amalfitana, vissuto fino al 1974 nella vicina Maiori, e realizzatosi pienamente a Varese, dove , il papà di Fabrizio citato all’inizio, lo accolse dicendogli: «Se sei del mestiere, qui c’è da vivere».
Varese ha dato tanto a Gaetano Cioffi che, a sua volta, ha garantito alla città il sapore vivo e caldo di una pizza unica: quella verace napoletana, costruita grazie a prodotti autentici della tradizione campana ma pure, almeno nel primo periodo, con la verdura della bottega dei Lancini, amici veri.

L’amicizia ha legato Gaetano a tanti altri varesini, a partire da , proprietario delle “mura” di Piedigrotta: il locale, a due passi dalla centralissima piazza del Podestà, che non ti aspetti. «Più che una porta – si legge nel libro – si potrebbe dire un varco nell’iperspazio. Attraversando la sua soglia, compiamo istantaneamente un viaggio di quasi mille chilometri. Fuori c’è Varese, dentro, siamo sulla Costiera Amalfitana».
Un angolo di Sub, proprio sotto la storica sede della Lega Nord, diventato uno dei simboli di Varese. Insomma, una storia tutta da leggere. Anzi, tutta da gustare.