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La Compagnia della Guardia di Finanza di Luino ha concluso un’indagine di polizia giudiziaria nei confronti di un Ente Pubblico operante nel servizio del trasporto sanitario.
L’attività è stata avviata a seguito di talune segnalazioni relative ad irregolarità sia nelle modalità di rendicontazione dei servizi di trasporto sanitario, sia nella gestione delle spese dell’ente, effettuate con esborso di denaro pubblico.
Le Fiamme Gialle, dopo aver interessato l’Autorità Giudiziaria, hanno avviato, oltre alle classiche investigazioni di polizia giudiziaria,

mirati approfondimenti documentali e contabili di natura economico-finanziaria, analizzando l’intero impianto contabile dell’Ente.
Le indagini, dirette e coordinate dalla Procura della Repubblica di Varese, hanno permesso di riscontrare numerose irregolarità nella gestione del denaro pubblico.
In particolare, l’analisi dell’impianto contabile afferente le spese ed i conseguenti approfondimenti ha permesso di rilevare irregolarità nelle procedure di acquisto di forniture di beni e servizi. Diverse spese, infatti, sono state affidate – senza ricorrere alle previste procedure del circuito del mercato elettronico dedicato alle pubbliche amministrazioni – direttamente a due società di capitali di proprietà della famiglia del presidente del Comitato Locale dell’Ente, nelle quali lo stesso rivestiva la carica di procuratore speciale con l’incarico, tra l’altro, di sviluppare relazioni commerciali con clienti e fornitori, in palese violazione sia della normativa sul procedimento amministrativo e del Codice degli appalti pubblici, sia dell’obbligo di astensione a cui si deve attenere l’incaricato di un pubblico servizio in presenza di interessi propri o di prossimi congiunti.
Dall’esame delle spese sostenute dall’ente, con particolare riferimento ai costi del personale, sono state rilevate irregolarità nella certificazione degli orari di lavoro da parte del personale dipendente. In merito, le mirate indagini di polizia giudiziaria hanno permesso di accertare sia false timbrature, attestanti la presenza al lavoro di personale che, dagli accertamenti svolti è risultato trovarsi altrove, sia assenze ingiustificate dei dipendenti, permettendo così agli stessi di incassare corrispettivi per servizi giornalieri, in realtà mai prestati.
Inoltre, sono state accertate talune spese personali sostenute dai volontari e addebitate all’Ente.
Le indagini, oltre all’analisi delle spese sostenute, hanno poi interessato l’attività svolta nel concreto dall’Ente che, oltre ad effettuare servizi di trasporto sanitario d’urgenza, pagati dal servizio sanitario nazionale, effettuava anche servizi di trasporto sanitario a favore di privati cittadini (in caso di visite, ricoveri e/o dimissioni), sia presidi durante manifestazioni sportive.
In tale contesto, sono state rilevate numerose irregolarità nella compilazione dei rapporti di servizio delle autoambulanze. In particolare, i trasporti resi, a favore di parenti dei volontari o i servizi di presidio durante manifestazioni resi nei confronti di alcuni enti/associazioni, venivano compilati senza specificare che si trattava di un servizio privato, pertanto senza addebito dei relativi costi al richiedente ma, indicando, contrariamente al vero, che si trattava di attività tipica dell’Ente, e pertanto gravanti sulle finanze pubbliche
Tali false attestazioni, venivano poi avallate dal personale amministrativo in fase di inserimento dati al sistema informatico dell’ente. Tale procedura faceva si che le prestazioni rese, risultavano di fatto gratuite per i fruitori, anche in virtù della mancata emissione del documento fiscale nei loro confronti, con conseguente onere a carico dell’Ente.
Gli ulteriori approfondimenti hanno permesso, inoltre, di rilevare che, in diversi casi, i “rapporti di servizio” delle ambulanze, venivano falsificati anche dopo la loro iniziale compilazione.
Le indagini hanno permesso di segnalare all’Autorità Giudiziaria, complessivamente, n. 11 soggetti tra cui, il presidente del Comitato Locale dell’Ente, responsabile dei reati di abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, falsità materiale, e truffa ai danni dello Stato.
Complessivamente è stato accertato un danno all’Erario quantificato in oltre 15.000 euro, interrompendo in tal modo l’illecita attività di sperpero delle risorse pubbliche gravanti su tutti i cittadini.
L’operazione delle Fiamme Gialle di Luino, si inquadra nel settore della lotta all’illegalità nella Pubblica Amministrazione, priorità dell’azione di Governo e che rientra tra gli obiettivi assegnati al Corpo, nel più ampio contesto delle attività di tutela della spesa pubblica nazionale, finalizzato a contrastare truffe, abusi, sprechi e per favorire sempre maggiori e migliori servizi alla collettività.