Traffico e camion davanti all’ospedale Legambiente lancia l’allarme sicurezza

Dopo l’incidente mortale costato la vita a una donna di 82 anni torna la protesta. Il Cigno Verde: «Una viabilità folle: scarica tutti i mezzi pesanti in una zona sensibile»

«Troppo traffico e troppi camion di fronte all’ospedale». A lanciare l’allarme, dopo la tragica fatalità dell’incidente mortale in corso Italia costato la vita a , un’anziana di 82 anni che si stava recando in ospedale, è il presidente del circolo di Legambiente di Busto Arsizio . Che solleva il problema del sovraccarico di traffico dell’arteria di corso Italia, anomalo viale di scorrimento per le automobili e i mezzi pesanti che dallo svincolo dei Cinque Ponti si spostano verso la zona sud-ovest della città.

«Avevo appena fotografato quell’impianto semaforico – racconta il presidente del Cigno Verde Barcucci – per far notare le code che si riformano continuamente al semaforo di corso Italia fin oltre il passaggio pedonale di piazzale Solaro, con almeno venti auto alla volta che imboccano i Cinque Ponti per uscire dalla città. E lo stesso traffico esagerato c’è anche dall’altra parte, in ingresso su corso Italia». Insomma, lo snodo di corso Italia è un crocevia «ipertrafficato», secondo Barcucci,

che denuncia «la follia di una viabilità cittadina che scarica tutti questi mezzi – inclusi i camion e i pullman che nonostante il nuovo piazzale in via Formazzo hanno il loro capolinea ancora in piazzale Solaro – in una zona così sensibile come quella dell’ospedale».
Dove dovrebbe invece esserci più attenzione per una mobilità dolce e per le cosiddette utenze deboli, che pure sono state messe al centro della riqualificazione dei semafori attuata di recente dall’assessorato alla viabilità. «Non basta», per l’esponente ambientalista, «anche se c’è spazio per interventi per rimediare, se ci fosse la volontà degli uffici tecnici di studiare delle soluzioni».

E Barcucci riporta in auge una sua vecchia battaglia, che era stata condotta invano ai tempi della discussione sul nuovo Piano di Governo del Territorio, quella per la realizzazione della Tangenziale, che avrebbe collegato la zona di Beata Giuliana con la zona industriale di Sacconago, evitando di sovraccaricare zone densamente abitate come quelle che sorgono lungo corso Italia, viale Trentino, via Quintino Sella, oggi attraversate da mezzi pesanti. «Oggi i camionisti trovano comodo passare da corso Italia, perché in fondo c’è solo un breve tratto di restringimento ma poi la viabilità scorre – attacca Barcucci – il punto è che il Pgt si è disinteressato del problema, tanto che non riportava nemmeno i nuovi dati delle percorrenze stradali, che risalivano ancora all’ultima versione del piano urbano del traffico (2009, ndr). Se avessero indagato meglio, questi problemi sarebbero emersi».