«Vi svelo com’è la vita di noi transessuali»

Loredana Monti,autrice di due e-book, spiega la quotidianità delle persone che cambiano sesso

Transessualità: istruzioni per l’uso. Ne parliamo con Loredana Monti, transessuale, attivista, scrittrice e life coach. Loredana è autrice di due e-book sull’argomento e gestisce anche la pagina Facebook “Loredana. Diario intimo di una Trav”.

Transgender è un termine “cappello”, che include le varie terminologie ed è la parola da usare per essere sicuri di non sbagliare. Nello specifico però, Transessuale è una persona che ha intrapreso il percorso per adattare il proprio corpo alla propria identità sessuale, di solito con una terapia ormonale e, non necessariamente, con operazioni chirurgiche. Travestito o Crossdresser è invece chi ha un’identità coerente ai propri cromosomi, ma per vari motivi decide di vestirsi ed apparire del sesso opposto. Per gli articoli, vale la regola dell’identità: quindi diremo una Transessuale per una MtF (da uomo a donna), un Transessuale se FtM (da donna a uomo), un Crossdresser per un uomo vestito da donna. Il criterio è semplice e ovvio: rivolgersi al femminile se la persona è vestita da donna, al maschile se è vestito da uomo.

Proprio così. Faccio un esempio. Io, Loredana, mi sento donna (identità) e per un certo periodo mi piacevano sia gli uomini che donne (orientamento sessuale): quindi ero una Trans bisex. Ora i miei gusti sono leggermente cambiati e mi piacciono solo i maschietti. Vengo quindi considerata una Trans eterosessuale: sono cioè una donna a cui piacciono gli uomini. Le Trans a cui piacciono le donne sono semplicemente Trans lesbiche.


La sessualità di una Trans (o di un Trans) è più complessa e ricca di quella di una persona Cisgender (ovvero una persona la cui identità sessuale coincide con quella di nascita. Cisgender e Transessuale indicano l’identità, Eterosessuale e Omosessuale l’orientamento sessuale. Ndr.). Spesso infatti, con tante sfumature e variazioni, una persona transessuale è la fusione del maschile e del femminile. Ogni Trans ha una sua sessualità unica ed irripetibile. Scoprirla è una delle cose più affascinanti per i nostri partner.

Ai loro occhi noi cambiamo: sta a noi far capire che il cambiamento è solo estetico e che rimaniamo sempre le stesse persone. Se si riesce in questo, gli affetti rimangono. C’è sempre un momento di smarrimento, è comprensibile. Ma se da una parte c’e la volontà di spiegare e dall’altra la volontà di capire, ce la si può fare! Io sono riuscita a conservare gli affetti che avevo più cari. Le mie figlie mi chiamano ancora “papi”, perché al di là della mia identità ed estetica, il mio ruolo è rimasto invariato.


La transfobia, come tutte le fobie, nasce sempre da un’errata percezione della realtà. Ecco perché considero molto importante l’informazione corretta su questo tema. Fino a ieri parlare di Transessualismo era un tabù, da qualche anno si è iniziato a parlarne ma spesso male. Vediamo allora di far conoscere la nostra realtà come è effettivamente: siamo persone normalissime che vogliono vivere una vita normalissima. Madre Natura alcune persone le ha create uomini, altre donne, altre Transgender. Tutto qui.


Quando ero io piccola non esisteva Internet, quindi chi era Transgender poteva facilmente cadere nel panico, senza capire. Oggi chi inizia a comprendere che il dualismo uomo/donna non lo rispecchia, è decisamente più facilitato, anche grazie alle molte associazioni nate per questo scopo. A volte sono gli stessi genitori ad accompagnare i loro figli, per cercare di capire assieme. Come in tutte le cose, bisogna innanzitutto imparare ad accettare se stess*, bisogna imparare ad amarsi: fatto questo diventa più facile poi essere accettat* ed amat*.

Gli asterischi li uso solamente quando voglio rivolgermi ad ambedue i sessi e non voglio tralasciare nessuno, come nel caso sopra. Nella nostra lingua solo alcuni termini sono neutri.