Quei ritardi da colmare tra gli italiani e le polizze

L’editoriale di Gianfranco Fabi

Nelle classifiche internazionali sulle numero di polizze assicurative per abitante, in particolare in quelle europee, l’Italia è regolarmente agli ultimi posti insieme a Portogallo e Grecia. Se si eccettuano le assicurazioni obbligatorie, come la Rc auto, le distanze sono notevoli. Solo un esempio. Meno di 2 italiani su 10 utilizzano un’assicurazione di tutela legale per i contenziosi nella vita quotidiana, mentre in Germania lo fa una famiglia su 3 e in Austria una su 2. E lo stesso vale per le polizze danni e per quelle sanitarie.L’Italia

è al livello degli altri grandi paesi solo per le assicurazioni sulla vita, polizze che comunque hanno soprattutto un aspetto insieme finanziario e previdenziale e che sono aiutate anche da un favorevole trattamento fiscale.Le ragioni del ritardo italiano stanno in primo luogo nella scarsa conoscenza dei prodotti disponibili, del loro costo e della loro efficacia, poi sulle carenze della informazione economica di base che dovrebbe essere data dalla scuola, e ancora in quella concezione un po’ fatalistica della vita che riconosce i rischi, ma spera che riguardino sempre gli altri. C’è poi da tener conto una certa abitudine a considerare un compito dello Stato e delle assicurazioni sociali pubbliche il garantire interventi di sostegno per la disoccupazione, le malattie, gli infortuni.Ma il mondo sta cambiando. Gli Stati, compreso il nostro ovviamente, tendono sempre di più a ridurre le protezioni sociali e assistenziali trasferendole a carico dei singoli i quali a loro volta non possono che rivolgersi alla assicurazioni private se vogliono mantenere lo stesso livello di protezione.Assicurarsi contro gli imprevisti dovrebbe essere nella prospettiva di ogni buon padre di famiglia. Imprevisti che possono riguardare la casa, il lavoro, la salute,; imprevisti che possono cambiare drammaticamente la vita delle persone e delle famiglie. E se è vero che le assicurazioni sono un’importante realtà finanziaria, è altrettanto vero che intermediano dimensioni importanti, ma di cui è difficile calcolare il valore: la sicurezza e la tranquillità.