A Varese il sole riscalda più del previsto E l’impianto dei record supera l’esame

Oltre ogni aspettativa il bilancio del colosso di Varese Risorse inaugurato a maggio. Il direttore Fidanza: «Esperimento riuscito, possiamo replicarlo su scala nazionale»

– Una resa superiore rispetto alle previsioni contenute nel progetto iniziale per l’innovativo impianto ad energia solare ideato da Varese Risorse e attivo in città da metà maggio.
L’impianto di teleriscaldamento che sfrutta l’energia pulita prodotta dal sole, in funzione nella città giardino dal 13 maggio, il primo in Italia per integrazione in una rete, ha superato brillantemente la sua prima e calda estate di funzionamento.
Sono i numeri a confermare l’andamento più che positivo dell’impianto solare, con una resa effettiva del 23% superiore rispetto alle attese; dato entusiasmante e solo in parte attribuibile al tanto sole che ha caratterizzato l’estate 2015.

«Gli ottimi risultati dimostrano la bontà dell’iniziativa e la sua replicabilità su scala nazionale – commenta Fabio Fidanza, direttore di Varese Risorse – altre aziende del settore sono attive sul territorio nazionale e soprattutto nel Nord Italia su progetti che hanno gli stessi presupposti tecnici già attuati a Varese».
Il capoluogo e la nostra provincia stanno facendo da apripista, confermando la propria eccellenza anche nel campo dell’energia pulita. «Si spera – prosegue Fidanza –

di fugare concretamente, dati alla mano, le perplessità di molti su questa tipologia di impianti ampiamente diffusi nel Nord Europa; Varese potrebbe fare molto, ma attualmente Varese Risorse ha una prospettiva molto breve per questo tipo di investimento che ha tempi di ritorno attorno ai dieci anni, mentre la nostra concessione per il servizio di teleriscaldamento cittadino scade proprio tra dieci anni».
La strada insomma è ancora lunga, ma la provincia di Varese ha imboccato quella giusta, come confermano i dati dell’impianto di teleriscaldamento.

A fine giugno, l’irraggiamento solare misurato è stato del 2.8% maggiore rispetto a quanto stimato; grazie alla tecnologia contenuta nell’impianto varesino, si è potuto ovviare anche al problema dell’eccessivo calore raggiunto in questa estate torrida, che fa rendere meno i collettori solari.
Anche nel mese di agosto, secondo quanto si evince dagli ultimi dati disponibili dell’impianto al 18 agosto, l’irraggiamento ha superato dell’1.4% le previsioni; in totale, la resa effettiva del teleriscaldamento varesino è superiore del 23% rispetto alle attese.
Davanti a questi numeri, i progetti per il futuro in questo campo non possono che essere ambiziosi per il nostro territorio, coinvolgendo inevitabilmente anche il mondo istituzionale e politico.

«La vera sfida politica della città – dichiara il direttore di Varese Risorse – è la ricerca costante dell’autarchia energetica, che si fonda sull’energia rinnovabile, dove oltre al solare, bisogna comprendere la biomassa vergine di cui la nostra provincia, specialmente al nord, è ricca, sposandola con iniziativa di estensione della rete di teleriscaldamento ad altre zone idonee, ossia quelle densamente popolate della città».
Un tema che deve entrare giocoforza non solo nella prossima campagna elettorale per le comunali varesine ma anche nel dibattito provinciale.
«Se pensiamo che per le biomasse legnose va creata un’efficiente filiera locale di approvvigionamento con beneficio per la manutenzione dei nostri boschi – osserva Fidanza – il dibattito dovrebbe svilupparsi anche a livello sovracomunale». L’obiettivo è l’autarchia energetica e Varese potrebbe fare da apripista.
«Anche a Varese, nel nostro piccolo, dobbiamo fare di più per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e contrastare l’effetto serra, spingendo di più sulle energie rinnovabili; la sensibilità dei cittadini è molto aumentata» conclude.