Aree di Confine. Da Roma c’è il Sì al progetto per il Luinese

L’idea è un regime fiscale incentivante per i lavoratori residenti qui e occupati in imprese locali

– Il progetto di legge “Aree di Confine”, elaborato da Confartigianato Imprese Varese, contro le difficoltà della zona del Luinese, ha superato la prova tecnica del ministero della Coesione Territoriale. Decisivo un incontro a Roma tra i vertici dell’associazione di categoria varesina e la responsabile Patti per lo Sviluppo del Ministero della Coesione Territoriale.

«Abbiamo compiuto un passo avanti fondamentale non solo perché il progetto di legge è stato giudicato tecnicamente buono, con basi solide e prospettive di attuabilità concrete, ma anche perché pensiamo di poter portare un contributo efficace e fattivo a restituire competitività al comparto» afferma , presidente di Confartigianato Imprese Varese, il quale ha incontrato mercoledì a Roma la responsabile Patti per lo Sviluppo del Ministero per la Coesione Territoriale,

All’incontro hanno preso parte anche il direttore generale dell’associazione varesina e la responsabile Servizi Amministrazione del Personale Area Lavoro . «Un incontro tecnico a cui siamo arrivati grazie all’interesse e al contributo del deputato del Pd che, dopo la presentazione pubblica del progetto di legge del 13 ottobre, ha individuato nell’analisi tecnica il tassello fondamentale per dare ulteriore impulso all’intervento» prosegue Galli.

L’idea di fondo del progetto è di istituire un regime fiscale incentivante per i lavoratori residenti in Italia occupati nelle imprese locali, con sede entro i venti chilometri dal confine. «Le tre crisi aziendali dell’ultimo anno sono spia di quello che, da problema contingente e circoscritto, potrebbe diventare problema strutturale per l’intera provincia» aggiunge Colombo. Nel Luinese il numero di occupati e la densità di imprese ha subito un calo significativo, complice la vicinanza con la Svizzera.

«Il nostro progetto di legge vuole aumentare il netto in busta per i lavoratori che rimarranno in zona e prevenire la desertificazione professionale e produttiva» osserva Galli, che è disposto ad aprire un confronto sul documento. «Quantificheremo l’impatto della proposta analizzando quanto, al netto di un iniziale investimento statale, potrebbe produrre benefici occupazionali e recupero di tassazione in loco» conclude Galli; l’obiettivo è arrivare a una soluzione vera e rapida.