Arriva l’estate, tutti al lavoro. Gli studenti si mettono in gioco

L’alternanza tra scuola ed esperienze professionali è uno dei punti chiave della formazione per i giovani

Finita la scuola sono tanti i ragazzi che approfittano del periodo estivo per mettersi al lavoro: non si tratta solo di chi cerca il tipico lavoretto estivo, ma ci sono anche tanti studenti che proprio tra la fine dell’anno scolastico e l’inizio delle vacanze fanno il loro periodo di alternanza scuola-lavoro.

È un piccolo esercito di studenti infatti quello che, dal prossimo anno, quando entrerà a regime la legge Legge 107/2015 andando a coinvolgere anche le classi quinte delle scuole superiori, dovrà effettuare i periodi di alternanza previsti dalla riforma della scuola: parliamo, per la provincia di Varese, di oltre 21mila studenti, ai quali vanno aggiunti gli studenti della formazione professionale (di durata triennale) che sono d’ordinamento regionale con attività di alternanza che coinvolge soprattutto gli studenti di classe seconda e terza per una stima di ulteriori 3500 studenti.

Una grande mole di risorse da mettere insieme, studenti, scuole, imprese, enti e istituzioni sono tutti chiamati nel dare risposta ad un obbligo di legge che deve però trasformarsi in una grande opportunità per entrambe le parti: per i ragazzi perché l’alternanza si trasformi in vera occasione di apprendimento e per chi li ospita perché diventi un momento di confronto e di insegnamento nei confronti di quelle che fra pochi anni saranno le nuove risorse umane per il mondo del lavoro.

Semplificando, i ragazzi hanno tre modalità per assolvere all’obbligo di alternanza: in una azienda o ente, attraverso l’impresa formativa simulata (ovvero la costituzione di un’azienda virtuale animata dagli studenti) o ancora attraverso un project work (realizzando lavori o servizi commissionati da aziende o altri enti esterni).

Imparare a lavorare sul campo è dunque uno degli obiettivi primari dell’alternanza: un impegno per i ragazzi e per chi li ospita, ma i risultati ci sono. E a dare una chiave di lettura decisamente fresca, come raccontato sul blog dell’Unione Industriali varesina, sono i diretti interessati. «La scuola è il nostro allenamento, mentre uno stage è la nostra prima partita: solo ‘giocando’ riusciamo a capire quanto siamo pronti per affrontarla», hanno raccontato un gruppo di studenti in alternanza scuola-lavoro alla Ilma Plastica Srl di Gavirate auto-intervistandosi.

Entrare in azienda aiuta a capire molte cose: «L’alternanza è un’occasione per capire davvero se quello che studi è il sogno della tua vita e per vedere con i propri occhi quello che si studia a scuola». E per i ragazzi il lavoro in azienda è anche una sorpresa: «Il lavoro non è solo stare zitti, ascoltare tutte le otto ore, ma è anche divertimento, passione e persino allegria: ci sono persone che ti spiegano per farti vedere cosa potresti fare nel tuo futuro». E anche per l’azienda l’alternanza è un momento importante «anche per capire quello che è il nostro mestiere insegnandolo ai ragazzi e un momento in cui riusciamo a cogliere la loro energia in uno scambio reciproco» aggiunge dice Alessandra Caraffini delle Risorse Umane di Ilma Plastica, «inoltre i tirocini in alternanza scuola-lavoro sono occasione per i ragazzi di capire se quello che stanno studiando, è ciò che vorranno fare poi nella vita».