È giallo sul decreto per Linate di Lupi La firma slitta ma il Governo rassicura

È giallo sul decreto pro Linate che il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi deve ancora firmare. Si parla di metà settimana, mercoledì, ma potrebbero anche esserci rallentamenti. La levata di scudi di politica e territorio è già alle stelle.

Il testo sul tavolo ministeriale non conterrebbe un termine di tempo per la liberalizzazione degli slot del Forlanini, dunque non sarebbe circoscritta solo ad Expo 2015 la possibilità per le compagnie aeree di cambiare una destinazione con un’altra, trasformando un volo per una città italiana con uno per una città europea.

Escluse le destinazioni extra Ue, il decreto Linate provocherebbe, comunque, uno sbilanciamento a tutto svantaggio di Malpensa che si ritroverebbe tagliata fuori dal business europeo e penalizzata anche sul fronte intercontinentale con passeggeri che potranno arrivare a Milano via Parigi, Londra, Amsterdam, Madrid.

Il ministro Lupi ha assicurato che, prima della firma, anticiperà i contenuti del decreto al presidente di Sea Pietro Modiano, al sindaco di Milano Giuliano Pisapia e al governatore Roberto Maroni. Ma è intanto il segretario regionale del Partito democratico lombardo Alessandro Alfieri a battere il chiodo su un ferro caldissimo, ieri a colloquio con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gaziano Delrio il quale «ha assicurato l’impegno del Governo a trovare una soluzione equilibrata», rende noto Alfieri.

Il Pd, del resto, si è sempre pronunciato per una battaglia, anche bipartisan, a favore di uguali condizioni da fornire a Malpensa per poter competere con altri scali: «Siamo pronti a fare una battaglia fino all’ultimo», dichiara il segretario e consigliere regionale Pd.

Nella partita anche le organizzazioni sindacali assolutamente contrarie a un decreto non temporaneo pro Linate.

«Sarebbe inaccettabile, fuori da ogni logica», afferma Antonio Ciraci, segretario generale della Filt Cgil di Varese. «Il ministro ha dato rassicurazioni che ora dovrà mantenere, altrimenti ci mobiliteremo. È troppo tempo che aspettiamo, invano, politiche di sviluppo per Malpensa». Traccia un quadro amaro Dario Grilanda, segretario generale della Fit Cisl dei Laghi: «Non c’è alcuna necessità di un decreto per Linate ma, ancora una volta, si vuole concedere l’ennesima possibilità al Forlanini, a danno di Malpensa».

Avanza Grilanda: «Nessuno vuole attaccare Linate ma, chi ci spiega come potrà svilupparsi Malpensa?» Per far finire una diatriba infinita il segretario Fit indica la strada del ciascun per sé: «Non c’è logica nel procedere per decreti, ma allora si liberalizzino anche gli slot di Malpensa e il mercato decida dove investire. Viceversa, Malpensa 2000 voluta dalla politica sarà soltanto un buco nell’acqua della politica».

Duro anche il segretario generale della Uiltrasporti di Varese Aldo Palluotto: «Malpensa sta producendo miseria, non occupazione. Affondare questo scalo, come stanno facendo, significa ridurre in miseria anche l’indotto di una provincia, quella di Varese, che sta morendo». «Lo sviluppo di Malpensa non è mai all’ordine del giorno e allora si smetta, almeno, di fare investimenti come il nuovo albergo al T2 o il collegamento ferroviario tra i due terminal con tanto di stazione». L’ora delle scelte non è più rimandabile.n

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