«Galli si dimetta, è inopportuno»

Prealpi Servizi - La richiesta è stata avanzata dal Pd bustocco con una mozione in consiglio comunale

Prealpi Servizi, è ancora bufera: il Pd di Busto chiede le dimissioni di Dario Galli, l’ex presidente della Provincia indicato dal sindaco Emanuele Antonelli nel CdA della società, in sostituzione del dimissionario Antonio Colombo.

Nuovo colpo di scena nella controversa vicenda della nomina di Galli nel consiglio di amministrazione di Prealpi Servizi, la società attiva nel ciclo idrico integrato di cui Agesp, controllata dal Comune di Busto Arsizio, possiede il 12% delle quote (soci sono, per oltre il 60%, le tre ex municipalizzate di Varese, Busto Arsizio e Gallarate Aspem, Agesp e Amsc, mentre le restanti quote se le spartiscono le cinque società ecologiche provinciali e i Comuni di Tradate e Gerenzano).

La nomina, in quota Lega Nord, era stata fatta dal sindaco Antonelli nel mese di luglio, all’indomani della bufera politica di Palazzo Gilardoni in seguito alla bocciatura dell’ex sindaco Gigi Farioli come presidente del consiglio comunale.

Teoricamente Galli avrebbe dovuto prendere il posto del presidente uscente Antonio Colombo, che era stato designato da Busto, poi però lo stesso ex numero uno di Villa Recalcati si era detto non intenzionato ad assumere la presidenza. Ora il Pd bustocco, con una mozione in consiglio comunale, chiede formalmente le «dimissioni di Dario Galli dal Cda di Prealpi Servizi». Nelle motivazioni, si fa riferimento sia all’«indagine in materia di controllo della spesa pubblica, che ha segnalato un danno erariale quantificabile in oltre 34.8 milioni di euro, a carico della Provincia di Varese, danno conseguente “all’annacquamento” del bilancio dell’Ente, intervenuto nel corso del 2012», quando Galli era in carica come presidente.

Soprattutto, tale da procurare, ricordano i consiglieri del Pd bustocco, «un ingiusto vantaggio patrimoniale a favore dei pubblici amministratori dell’Ente, che non sono stati gravati dalla riduzione del 30% delle indennità di funzione e dei gettoni di presenza, prevista in caso di mancato raggiungimento del patto di stabilità».

Si tratterebbe di «responsabilità politiche gravi da parte dei vertici dell’allora amministrazione provinciale» presieduta dallo stesso Galli, che pongono, secondo il gruppo consiliare Pd, «più di una perplessità sull’opportunità dell’incarico di Galli in Prealpi Servizi», anche in considerazione della «fase delicatissima di trasformazione» a cui è attesa la società, per la cessione dei servizi di gestione idrica al nuovo soggetto gestore unico provinciale Alfa srl.

Considerato anche che la «cooptazione» di Galli sarebbe «in contrasto» con la norma che impedisce di assumere incarichi in società partecipate entro due anni dall’assolvimento di incarichi politici.