Il colosso Cina deve guardarsi le spalle Gli occhiali di Varese vedono il business

Esportazioni in rialzo e mercato interno in ripresa: il settore va verso la fine della crisi. Mantriota (Nerocorsa): «Se l’acquirente vuole qualità alla fine torna a comprare qui»

Occhialeria, Varese è “la piccola Cadore”. L’export continua a crescere, ma anche il mercato interno è in forte ripresa: «La qualità paga. E la forbice dei prezzi con la Cina non è più così penalizzante». Tra le prime cinque province d’Italia per numero di imprese di fabbricazione di occhiali in un settore che vede le esportazioni in aumento del 10%: il mondo visto con gli occhiali di Varese è pieno di fiducia nel futuro. I numeri elaborati nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio di Milano mostrano un settore che corre a pieno ritmo: più 10% per le esportazioni nel 2014, con picchi di crescita in Cina (addirittura si sfiora un clamoroso più 200%) e nelle economie emergenti.

L’occhiale “made in Italy” tira: «La qualità italiana fa la sua “porca” figura nel mondo – ammette , di , giovane e dinamica realtà varesina che produce occhiali da sole per lo sport – perché i competitor cinesi fanno il loro lavoro, ma quando i consumatori cercano un prodotto di qualità più alta, tendono inevitabilmente a tornare alle origini, e il “made in Italy” è sempre la prima scelta indiscussa». Da questo punto di vista, dall’osservatorio di Nerocorsa, le dinamiche dei mercati internazionali stanno tornando a premiare il nostro Paese: «Chi negli anni di crisi ha pagato maggiormente la concorrenza cinese, ora sta tornando in auge – sottolinea Simone Mantriota – per effetto delle fluttuazioni del cambio euro-dollaro, la forbice di prezzo si è ridotta, in più i produttori cinesi hanno alzato i prezzi».

«L’effetto che si è verificato per via di questi fattori è che su prodotti qualitativamente simili la differenza di prezzo rispetto ai cinesi si è notevolmente ridotta. Così il “made in Italy” sta recuperando e sta tornando a guadagnare». Si spiega, almeno in parte, anche così la corsa inarrestabile dell’export italiano nel settore. Varese, su questo fronte, è in prima linea, perché come ricorda Simone Mantriota, «siamo riconosciuti come la “piccola Cadore” e rinomati anche all’estero,

per la presenza di un distretto produttivo che è secondo solo a quello del Veneto». Noto nel mondo soprattutto per il marchio Luxottica del patron Leonardo Del Vecchio. Ma non è solo l’export a fare numeri, perché la tendenza che lascia ben sperare è quella di una ripresa anche sul fronte del mercato interno: «L’occhiale da sole, in particolare l’occhiale sportivo, sta vivendo un momento di attenzione particolare da parte dei consumatori, con una forte spinta soprattutto sugli sport di nicchia, come il ciclismo – ammette il rappresentante di Nerocorsa, realtà che fa dell’occhiale per lo sport il proprio core business – oggi assistiamo ad un cambiamento della concezione e della passione per l’attività sportiva: chi pratica queste attività si specializza ed è disposto a spendere di più, perciò cerca un prodotto di qualità migliore». Il “made in Italy”, in questo senso, è una garanzia. Così le prospettive sono positive: «L’Italia aumenta e l’export fa sempre gola perché la tutela del credito è maggiore – sottolinea Simone Mantriota – va detto che l’occhialeria è un settore che non ha conosciuto flessioni in questi anni, anche marchi che sono davanti a noi nella “catena alimentare” vanno bene da anni, mentre i brand stranieri sono pochi e spesso vengono prodotti in Italia».