Il Gigante: tagli da un milione e mezzo di euro e scatta lo sciopero

La protesta - Azienda e dipendenti non sono riusciti a trovare un accordo definitivo sul rinnovo della componente integrativa

Sciopero oggi in tutti i supermercati lombardi de Il Gigante: «I lavoratori sciopereranno per il loro intero turno della giornata odierna – spiega Alberto Varallo della Fisascat Cisl-Varese e Como – e questo in alcuni casi potrebbe anche portare alla difficoltà di apertura del punto vendita». Una manifestazione che fa seguito alle diverse azioni di volantinaggio e sensibilizzazione portate avanti nei mesi scorsi per manifestare contro le decisioni dell’azienda di tagli nei compensi dei lavoratori. Dopo un anno di trattative infatti azienda e dipendenti non sono riusciti a trovare un accordo sul rinnovo della componente integrativa del contratto e dal mese di agosto la disdetta è

stata messa in atto: «Di fatto con la retribuzione di agosto è stato tolto il premio fisso di 81 euro mensile medio, il ticket restaurant da 2,76 euro e la pausa aggiuntiva retribuita» racconta Varallo. Tagli pesanti per i lavoratori «e per questo le segreterie regionali di Cgil-Cisl e Uil hanno deciso lo sciopero odierno e la manifestazione di presidio davanti alla sede regionale di Confcommercio». I punti vendita del Gigante in provincia di Varese sono quattro: Somma Lombardo, Daverio, Castellanza e Lonate Pozzolo. «In tutta la Lombardia sono oltre duemila i lavoratori del Gigante – aggiunge Varallo – e da tempo abbiamo chiesto all’azienda un confronto per trovare una decisione meno drastica: togliere oggi dalla retribuzione fissa un intero pacchetto per destinarlo a qualcosa del tutto incerto per noi è inaccettabile, potevano essere rivisti altri istituti, altre componenti, eravamo pronti a trattare, ad esempio avevamo proposto la sostituzione dei ticket con buoni da spendere all’interno della catena, soldi che così sarebbero tornati nel circuito, ma non è stata accettata». Il taglio, spiega Varallo «è di circa un milione e mezzo di euro: abbiamo calcolato un risparmio di circa 2500 euro lordi all’anno per ciascun dipendente». La componente integrativa che è stata tolta, sottolinea il sindacalista, risale a molti anni fa «ed è stata acquisita e modificata negli anni anche per andare incontro alle esigenze dell’azienda di flessibilità e disponibilità per garantire aperture straordinarie, domenicali e quant’altro».