Investire sul turismo. C’è una formula vincente

Pensare di trasformare un immobile in un’attività ricettiva, come un bed and breakfast, una foresteria o quant’altro può spaventare: progetti, ristrutturazioni, permessi, normative. Una volta partiti però, si scopre che non è così complesso. Da dove si parte dunque?

«Molti immobili hanno le caratteristiche per diventare bed and breakfast» spiega , presidente dell’ordine degli Architetti della provincia di Varese «e la prima cosa da fare è informarsi nel proprio comune di residenza circa la normativa per questo genere di attività». Poi, in base alle dimensioni ci sono anche regolamenti regionali da tenere in considerazione. Si parte poi con la progettazione degli interventi per rendere l’edificio adatto ad ospitare un’attività ricettiva: «In questo caso gli interventi possono essere i più diversi – sottolinea Gianetti – da quelli strutturali, a quelli sugli impianti, che sono molto importanti perché se l’abitazione è nata come residenza per ospitare una famiglia, la trasformazione in b&b ne richiede un potenziamento».

Il bello di un’attività di b&b è la sua flessibilità spiega Gianetti: «Molte residenze di più stanze con piccoli interventi sono già pronte ad ospitare un bed and breakfast, ci sono però anche grandi open space che possono essere ristrutturati per essere adibiti a questa forma». Certamente avere un immobile non basta per garantire il successo dell’attività: «La posizione dell’immobile è importante – aggiunge la presidente dell’ordine degli architetti – in centro, vicino ai laghi è ottimale». Anche una certa cura dei dettagli può fare la differenza: «Come ormai per la maggior parte degli oggetti in uso, la semplicità, il minimalismo vengono graditi e nel caso di un bed and breakfast ha il duplice valore di una maggior semplicità anche nel mantenere l’immobile. Meglio quindi scegliere materiali minimali, semplici, come dettato dalla moda contemporanea, ai quali aggiungere un buon livello di servizio».