La scelta di Aspem. Cinquanta milioni per sfidare la crisi

Bilancio positivo per l’amministratore Calemme. «Aspem Reti? Solidissima e con i conti in ordine. Gli investimenti sono una garanzia di sicurezza»

Aspem Reti, in meno di dieci anni 50 milioni di investimenti. «Coraggio e lucida follia, in controtendenza rispetto agli anni di crisi – sintetizza l’amministratore unico Ciro Calemme – I varesini possono essere orgogliosi di una società solidissima e con i conti in ordine, che non ha tirato i remi in barca, ma ha investito per garantire la sicurezza dei servizi che offre».
Arriva al suo «ultimo bilancio» l’amministratore di Aspem Reti Ciro Calemme, alla guida della società dal 2007 e in scadenza con la conclusione del mandato del sindaco Attilio Fontana. Lo fa mettendo sul tavolo un ambizioso piano di investimenti per il 2016 da circa tre milioni e 750mila euro, «per preservare, mantenere e apportare valore aggiunto al patrimonio dei servizi pubblici locali nei tre settori di competenza».

Acqua, gas e rifiuti. Ambiti che hanno vissuto negli ultimi anni turbolente vicende di trasformazioni normative, che non hanno però contribuito a “fermare i motori” in via Tintoretto. «Questa società ha fatto tanto» fa notare Calemme. Negli anni trascorsi al vertice di Aspem Reti sono circa cinquanta milioni, «cento miliardi di vecchie lire», gli investimenti messi in campo sui tre settori. Per una parte, 23 milioni, con mezzi propri derivanti dal cash flow generato dalla società,

ma per una parte rilevante, ben 27 milioni, «con un mutuo trentennale assunto con Cassa Depositi e Prestiti», come fa notare l’amministratore unico di Aspem Reti.
I «fondi del risparmio postale» (così viene scritto testualmente sui cartelli di cantiere), hanno consentito di superare le «ruggini» su cui in provincia di Varese si è arenata per anni la partita dell’Ato. «Stenta ancora a partire – ammette Calemme – con una società, come Aspem Reti, non solida ma solidissima, patrimonializzata e con i conti in ordine, ci siamo trovati di fronte alla scelta tra garantire la sicurezza del servizio, operando le necessarie manutenzioni, oppure tirare i remi in barca, con il rischio di finire come a Messina».

Il capoluogo siciliano finito in ginocchio per via della crisi idrica. Solo sul ciclo idrico, tra il 2005 e il 2015 sono stati effettuati investimenti per oltre 40 milioni di euro: «Varese ha avuto il coraggio di investire» sottolinea Calemme. Nel 2016, sono stati stanziati altri due milioni 270mila euro di investimenti per la manutenzione degli impianti, il rinnovo delle reti, il contenimento dei costi energetici e il miglioramento della qualità dell’acqua, limitando gli sprechi e ottimizzandone il controllo. Solo nel Comune di Varese c’è una rete idrica di 313 chilometri di tubazioni, «per il 60% rinnovate, la restante in attesa di sostituzione».
Gli interventi effettuati hanno permesso, ad esempio, di ridurre il trend di dispersione idrica da picchi del 40% al 30%: considerando che Aspem Reti “solleva” da pozzi e sorgenti, e immette nella rete, ben 77mila metri cubi al giorno di acqua, «ciò equivale ad un risparmio di circa ottomila metri cubi al giorno di acqua – sottolinea Calemme – una quantità in grado di riempire un’autobotte dei vigili del fuoco».
Anche nel settore gas, Aspem Reti ha avuto quella che il suo amministratore definisce «la lucida follia di scommettere e metterci la faccia rispetto alla città, quintuplicando gli investimenti in anni di crisi, in assoluta controtendenza».

Così tra il 2007 e il 2015 gli investimenti ammontano a oltre 14 milioni, per l’espansione della rete e la sostituzione dei tubi (da quelli in ferro a quelli in acciaio dotati di protezione catodica) e per l’avvio della sostituzione dei contatori.
E nel 2016 si investirà un altro milione e 450mila euro. Investimenti di entità inferiore per il settore igiene ambientale, dove nel 2016 la spesa maggiore sarà quella per l’eliminazione della copertura in cemento-amianto del capannone officina di via Tintoretto, e per il Lido della Schiranna, che vedrà la sostituzione integrale degli infissi (89mila euro di spesa) con l’obiettivo di arrivare alla certificazione energetica di “classe B” entro il mese di aprile, quando ci saranno i mondiali di canottaggio.
Sempre «entro fine aprile», annuncia Calemme, verranno anche sostituiti cento lampioni nella “cittadella” di via Tintoretto: «Dalle lampade a diffusori di sodio alle moderne tecnologie Led, per dare un esempio anche alla città».