Lo Scoiattolo ha un passo da lepre

A tu per tu con i giovanissimi fratelli Di Caro, terza generazione del raviolificio di Lonate Ceppino. Oltre il 60% della loro pasta fresca è destinata all’estero. «La crisi? Si batte lottando. E con la qualità»

– Lo scatto nel futuro del Raviolificio Lo Scoiattolo: numeri in crescita, export che vola, produzione satura, prospettive di ampliamento. E a guidare l’azienda ci sono tre “under 30”.
Quarto produttore di pasta fresca in Italia dopo i colossi Rana, Buitoni e Fini, Lo Scoiattolo di Lonate Ceppino sta scoprendo una nuova dimensione. «Oggi facciamo quello che gli altri non fanno – rivela , 27 anni, alla guida operativa dell’azienda insieme al fratello e alla cugina – siamo specializzati, sempre un passo avanti agli altri sia nella produzione che nel marketing».

Il raviolificio de “Lo Scoiattolo” a Lonate Ceppino

Il raviolificio de “Lo Scoiattolo” a Lonate Ceppino

(Foto by Varese Press)

Più lepre che scoiattolo, per mutuare un termine sportivo, in una famiglia che di sport se ne intende. «È un ruolo che ci piace».
Giovanissimi e freschi di laurea, sono la terza generazione di un’azienda che, superata la crisi, ha tutti e due i piedi ben piantati nel futuro. Il salto di qualità nel 2012, quando la famiglia ha ceduto il 42% dell’azienda al fondo di private equity Quadrivio Sgr con un’operazione di “expansion capital”.

«Quando lavori con gruppi internazionali leader di mercato come Lidl o Albert Heijn (la più grande catena di supermercati dei Paesi Bassi, ndr), occorre fare investimenti per competere – spiega Di Caro – È stato un passo di crescita importante, ma ci ha permesso di mantenere intatta l’identità familiare, che è quella che ci fa lavorare con passione. Per noi della “terza generazione” è innanzitutto una scuola, perché lavorare con un fondo di investimento fa crescere. Lo stile, rispetto a quello di un’azienda a gestione familiare, è diverso. Rispetto alla “confusione organizzata” che ci caratterizzava in passato, ora siamo più strutturati, con un solido reparto marketing e commerciale. Studiamo di più, ma la passione è quella di sempre».
Così la grande mappa del mondo all’ingresso della sala riunioni, che evidenzia i Paesi in cui sono presenti le paste “Lo Scoiattolo”, è già da aggiornare. «Il 2014 ha chiuso con un più 25% sul mercato nazionale, ma è soprattutto l’export che cresce, oltre il 60% della produzione totale – spiega ancora Di Caro – Dopo gli Usa, siamo arrivati in Australia e stiamo entrando in Cina; andiamo molto bene in Nord Europa, in Polonia, in Olanda, ma anche in Spagna, e facciamo numeri pazzeschi in Norvegia».

I fratelli Massimiliano (a destra) e Matteo

I fratelli Massimiliano (a destra) e Matteo

(Foto by Varese Press)

È la forza del Made in Italy nel mondo, ma anche il frutto dell’ostinazione con cui Lo Scoiattolo ha tenuto alta la qualità del prodotto. «Nei primi anni, la crisi ha toccato anche noi – spiega il giovane imprenditore – ma noi abbiamo creduto nel nostro prodotto e nel nostro know-how. Così quando gli altri hanno tirato i remi in barca per fare prodotti “da prezzo”, che permettono grandi quantitativi per far girare le macchine, noi abbiamo continuato a puntare sulla qualità. È una strategia che ha pagato, perché i gruppi internazionali con cui lavoriamo vogliono pasta fresca di alta qualità». Così anche la crisi è alle spalle: «Ne siamo usciti lottando – dicono i fratelli Di Caro – rimboccandoci le maniche e battendo l’Europa per spingere il prodotto».
Oggi il Raviolificio conta 120 dipendenti che lavorano su tre turni, tutti nello stabilimento di Lonate Ceppino: la pasta fresca viene confezionata sia con il marchio Lo Scoiattolo (il cui logo è in fase di rivisitazione), sia con i marchi “private label” delle grandi catene di supermarket. Le produzioni sono sature, così si sta già pianificando la possibilità di un ampliamento. «Abbiamo già acquisito i terreni qui attorno, ma prima di espanderci dobbiamo essere sicuri di poterlo fare» ammette Massimiliano Di Caro.