L’unione civile è legge. Ed ecco come cambiano mutuo, pensione e casa

Rivoluzioni - La Cirinnà innesca un circuito virtuoso. E c’è chi pensa a un rilancio del mercato immobiliare

La nuova legge Cirinnà, approvata pochi giorni fa dal Parlamento italiano, dà la possibilità anche a coppie dello stesso sesso di contrarre un’unione civile.
Sicuramente un passo in avanti in temi di diritti civili che comporta cambiamenti importanti anche a livello patrimoniale ad esempio.
Se un tempo per le coppie omosessuali o per quelle eterosessuali non sposate ci si affidava, da questo punto di vista, al buon senso, ora con la nuova legge sulle unioni civili, verranno applicate delle norme che un tempo riguardavano soltanto le famiglie tradizionali.

Mutui.it e Facile.it hanno voluto affrontare il problema per quanto riguarda la gestione dei mutui immobiliari; l’unione civile implica ad esempio automaticamente il regime di comunione di beni, salvo che non venga richiesto diversamente. Valgono quindi tutte le disposizioni valide per le famiglie tradizionali in materia, regolate dal codice civile; tutti gli atti relativi agli immobili di proprietà di una coppia unita civilmente, andranno trascritti come prevede il codice.
Nonostante la materia non si ancora stata definita,

è plausibile pensare che anche l’acquisto di una casa, con o senza l’accensione di un mutuo, sarà regolato sempre dal codice civile e che valga in caso di unione civile quanto vale per le coppie tradizionali per quanto riguarda la possibilità, ad esempio, di detrarre gli interessi passivi del mutuo cointestato, in caso di acquisto di una casa in comproprietà o in regime di comunione di beni.
Abbiamo voluto approfondire il tema con un esperto, per capire che succederà alle coppie residenti in provincia di Varese che decideranno di unirsi civilmente.
«Al di là dell’elemento positivo di allargare i diritti civili – afferma Francesco De Lorenzo, presidente di Federconsumatori Varese – la nuova legge offre maggiori possibilità di accendere un mutuo perché sarà la coppia a poter fornire le garanzie e non più la persona singola come succedeva prima; certo, bisogna anche considerare il rovescio della medaglia, ovvero che in caso di mancato rispetto del pagamento delle rate, il creditore si potrà rifare sulla coppia e non sul singolo».
Il fatto che nascano nuove coppie riconosciute dalla legge potrebbe portare quindi a un numero maggiore di mutui e a nuove possibilità di comprare casa. «Sull’automatismo è meglio essere cauti, sicuramente c’è un aumento dei diritti e già questo è un elemento positivo» prosegue De Lorenzo.

Ciascuna delle due parti dell’unione civile oltre a detrarre la propria quota di interessi passivi, potrà detrarre il 100% nel caso in cui abbia in carico a livello fiscale, il proprio compagno. In caso di scioglimento dell’unione civile, dovrebbero applicarsi le regole che scattano in caso di divorzio di una coppia tradizionale.
Cosa succede invece per la successione in caso di morte di uno dei due costituenti l’unione civile? Anche in questa eventualità, si applica quanto previsto dal codice civile, ovvero il compagno superstite gode dello stesso diritto di successione che spetta al codice; dovrebbe dunque ereditare anche l’obbligo di estinguere al posto del defunto eventuali mutui in essere, a meno di non rifiutare l’eredità.
Un altro tema sul tavolo è quello della reversibilità della pensione. «A mio avviso è giusto che il contraente superstite possa godere della pensione di reversibilità del compagno defunto – sottolinea il presidente di Federconsumatori – anche se sarebbe penso corretto decidere in base al reddito di chi eredita, ma chi non naviga nell’oro è giusta possa usufruire della reversibilità; non credo sia questo che possa cambiare la sorte dell’Inps».
Diverso il caso delle convivenze di fatto regolate dalla nuova legge; il regime patrimoniale in questo caso, può essere regolato da un contratto di matrimonio dove si specifichi il tipo di regime patrimoniale e il modo con cui ci si vuole regolare in caso di scioglimento del rapporto o di morte.