Più compilato o complicato? «Ecco le insidie del nuovo 730»

Cauti i professionisti del settore. Un esempio: per le voci mancanti bisogna rivolgersi lo stesso al Caf

Dichiarazione dei redditi precompilata, una semplificazione solo a metà? È quello che temono i professionisti, perplessi di fronte alla “rivoluzione dei 730” che è stata avviata nelle scorse settimane con la trasmissione delle certificazioni uniche al “cervellone” dell’Agenzia delle entrate.
Il rischio che vengano fortemente deluse o ridimensionate le aspettative di un 730 “easy” diffuse a piene mani in questi mesi di annunci mediatici – drastica semplificazione, per la serie “arriva tutto a casa e non ci penso più”

– è realmente dietro l’angolo, secondo le prime impressioni dei professionisti.
«Se il contribuente decide di accettare il modello inviato dall’Agenzia delle entrate avrà sicuramente vita facile, altrimenti se deve inserire qualche voce mancante, come le spese mediche o anche le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie nel caso in cui siano al primo anno, dovrà comunque rivolgersi ad un Caf o ad un professionista abilitato» avverte , presidente dell’Ordine dei commercialisti e dei revisori contabili di Busto Arsizio.