Quei posti di lavoro appesi a un filo «Più controlli, servono anticorpi»

Expo a rischio, i sindacati sono preoccupati: «Temiamo che i posti di lavoro prospettati se ne vadano in fumo». E invocano «più trasparenza negli appalti per favorire l’economia sana».

Per il segretario provinciale della Cgil , che rimarca «la condanna netta della corruzione», occorrono da parte delle istituzioni «iniziative più concrete sul fronte della trasparenza. Serve un’attenzione più alta, perché troppe volte, e questa inchiesta ne è un’ulteriore conferma, emerge un mondo economico legato a infiltrazioni criminali».

Così serve una volta di più intraprendere «una battaglia comune» per la legalità: «Occorre aumentare i controlli per essere inflessibili nei confronti delle irregolarità, ma anche rompere il muro dell’omertà – secondo il segretario della Cgil – c’è bisogno di trasparenza e di anticorpi per rilanciare l’economia sana, perché il conto della corruzione non devono pagarlo né il sistema economico nel suo complesso né tantomeno i lavoratori».

Nel tema più specifico delle infrastrutture, Colombo invoca «metodi più trasparenti per l’assegnazione degli appalti. Ad esempio, è ora di rimettere in discussione il sistema del massimo ribasso nelle gare d’appalto. Fa risparmiare nell’immediato, ma poi incide sui salari e sulle condizioni dei lavoratori, causando costi per la collettività molto alti».

, segretario della Cisl, pone l’accento sul rischio che «possano andare in fumo i posti di lavoro attesi per Expo, soprattutto nell’edilizia e nel commercio», che «seppur temporanei» avrebbero potuto ridare fiato all’economia varesina.

«Aspettiamo di conoscere i dettagli delle indagini, ma è chiaro che questa serie di arresti non facilita il concretizzarsi delle premesse che tutti si aspettavano per l’Expo – rimarca Pagano – dal grande entusiasmo alle grandi aspettative, ora rischiamo solo un’enorme delusione. Serve uno scatto di reni, anche se Expo è alle porte e l’inchiesta complica le cose, per trovare una soluzione di buon senso, che non può prescindere dalla certezza di appalti sani».

Le prospettive però non confortano. «Già l’inchiesta su Infrastrutture Lombarde aveva sollevato notevoli preoccupazioni – fa notare , segretario provinciale della Uil – ora questa ulteriore vicenda fa venire a galla un sistema di cui speravamo di non doverci più occupare. Non si può non rimanere amareggiati. Ora però occorre immediatamente una presa di coscienza per evitare di danneggiare Expo, un investimento su cui si è scommesso molto per il rilancio dell’economia del nostro territorio».

Il tema della legalità infatti deve andare di pari passo con la salvaguardia delle prospettive occupazionali di Expo: «Bisogna agire in fretta e nel modo giusto, per dare attuazione alle opere necessarie con la massima attenzione alla legalità e alla trasparenza – sottolinea Albrizio – non possiamo rischiare di perdere tutti gli ingenti investimenti pubblici che sono stati fatti in vista dell’esposizione. O si interviene bene oppure rischiamo di generare grossi problemi».

E al di là della contingenza del “caso Expo”, il numero uno della Uil varesina invoca un cambio di rotta contro la corruzione, tanto più in un momento di difficoltà per l’economia: «Il malaffare crea un mercato drogato – conclude Albrizio – da un lato c’è chi si avvantaggia non rispettando le regole, dall’altro ci sono aziende che fanno le cose per bene e lavorano onestamente e che finiscono per andare in crisi per carenza di commesse».

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