Ravioli e famiglia Lo Scoiattolo a New York

Ravioli, famiglia e territorio, senza dimenticare lo sport e in particolare il canottaggio. Era tra gli sponsor dell’ultimo Mondiale Master della Schiranna: il Raviolificio Lo Scoiattolo di Lonate Ceppino conferma la partnership anche per l’evento del 2014, i Mondiali Under23, e si prepara a portare anche oltreoceano la pasta fresca made in Varese. Quarta azienda in Italia dietro i grandi gruppi del settore, chiuderà il bilancio 2013 a 28 milioni di euro di fatturato: sette linee produttive per le paste ripiene, due per le lisce, un volume massimo di produzione di 60 tonnellate al giorno, cento dipendenti. E sono già alla terza generazione, dai nonni fondatori, Umberto Belletti e Ebe Serri, emiliana doc, alle figlie Anna e Giancarla con i rispettivi mariti, insieme a Massimiliano Di Caro, 26 anni, direttore marketing, suo fratello Matteo, 24, e la cugina Valentina, 26, che si occupano del commerciale e della parte finanziaria dell’azienda.

Sport e territorio: un legame inscindibile per l’azienda di famiglia che ha sempre puntato su qualità, innovazione e ricerca continue, dal prodotto alla differenziazione nel mercato. L’azienda prepara i ravioli come nonna Ebe: «Siamo il quarto gruppo – dice Massimiliano Di Caro, che è anche giocatore di calcio nella Varesina in Promozione – puntiamo sulla qualità delle materie prime, niente conservanti o aromi.

E rispetto ad altre grandi aziende per lanciare una nuova linea o formato noi ci mettiamo un mese e mezzo, gli altri anche un anno, per noi è un vantaggio, determinato da come siamo strutturati. Vendere il marchio è molto difficile, i big sono Rana, Buitoni e Fini, che è in rilancio, poi ci siamo noi. Ci differenziamo producendo private label e come marchio andiamo a prendere una nicchia di mercato, con l’offerta si arricchisce di prodotti sempre nuovi,

come le pappardelle ripiene, modello brevettato: funghi e tartufi, e al cioccolato, che proponiamo come dessert ma suggeriamo anche ricette abbinate alla selvaggina. Lavoriamo solo materie prime di alta gamma, per esempio il cioccolato è della Lindt; usiamo il parmigiano reggiano, le forme vengono lavorate qui rispettando i criteri del Consorzio, motivo per cui sulle confezioni c’è lo “spicchio”, il logo ufficiale di procedura certificata». Producono per private label, per i marchi di diverse catene della grande distribuzione, come Gigante, la linea Primia di Tigros, Billa, Crai, Sma e le paste lisce per la Coop.

Per il 60% la produzione è rivolta al mercato italiano, il restante è verso paesi quali Olanda, Belgio, Svizzera, Spagna, Danimarca, Svezia. Avevano già avviato l’export con gli Stati Uniti, e adesso sono pronti al passo decisivo, tra poco apriranno a New York, da cui svilupperanno una strategia di marketing e distribuzione mirata. Primo obiettivo l’export tout court del prodotto, il prossimo potrebbe essere aprire una sede produttiva. E da New York hanno ricevuto soluzioni interessanti con tanto di agevolazioni per fare direttamente lì la pasta fresca made in Varese. «Ci hanno detto che “scoiattolo” per loro è difficile da pronunciare – aggiunge – ma non importa, teniamo troppo al nostro marchio, sul logo l’unica modifica sarà la scritta fresh pasta. Siamo stati alla Summer Fancy Food di New York con uno chef allo stand, un successo clamoroso: c’era sempre gente in fila per l’assaggio, e ora torneremo alla Fancy Food a San Francisco, è il più importante evento fieristico del Nord America del settore che si tiene due volte all’anno»

Lonate Ceppino

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