Tutti uniti per lo scalo? Sì, però spuntano le bandiere

Pronti a sostenere la battaglia dei primi cittadini a tutela di Malpensa, meno a farlo accantonando le bandiere di partito. Così consiglieri regionali e parlamentari varesini il giorno dopo l’insediamento del comitato dei sindaci.

Varese, Gallarate, Busto Arsizio, Magenta, Legnano e Novara chiedono agli eletti a Milano e Roma di sostenere la loro iniziativa per liberalizzare gli slot anche in brughiera e rivedere le tariffe aeroportuali. E di farlo come rappresentanti di un territorio prima che di un partito.

«Questa non è una battaglia di partito, va fatta indipendentemente da chi governa», afferma l’europarlamentare . Pronta però ad aggiungere: «Vorrei un po’ di onestà intellettuale da quei partiti che si trovano al governo. Se Renzi e Lupi danneggiano il territorio, mi aspetto che Pd e Ncd lo testimonino».

E invece «li ho invitati a manifestare con noi sotto la prefettura, ma non s’è visto nessuno». Non esattamente lo spirito chiesto dai sindaci. Ai quali, però, Comi spalanca la porta: «Ho accolto le loro istanze prima ancora che me lo chiedessero». Il riferimento all’inserimento di un sindaco del territorio nel comitato di monitoraggio voluto da Sea. «Non ho chiesto – sottolinea – che fosse un esponente di Forza Italia. Lascio che a decidere sia il territorio».

La conferma che non c’è molta voglia di mettere da parte le posizioni dei partiti arriva anche da , segretario regionale del Pd. «Loro manifestano, noi abbiamo presentato una proposta di modifica del decreto Lupi – afferma – non urliamo, ma lavoriamo per estendere i diritti di quinta libertà e rendere possibili accordi bilaterali».

In altre parole, «siamo in piena sintonia con lo spirito del tavolo dei sindaci». A Comi che lo rimprovera di non criticare le scelte di un governo a guida democratica, il consigliere regionale varesino ribatte ricordando un’intervista rilasciata a Repubblica: «Dicevo che se il governo si ferma qui rischia di affossare Malpensa. Direi che la mia parte l’ho fatta».

L’ha fatta anche la parlamentare democratica , che in commissione Ambiente ha presentato un emendamento sottoscritto da tutti i deputati varesini al decreto Sblocca Italia. Il testo, che verrà votato la prossima settimana, chiede al ministero di promuovere nuovi accordi bilaterali.

E ad Enac di rilasciare ai vettori interessati autorizzazioni della durata di 18 mesi che includano i diritti di quinta libertà sia per i voli passeggeri che per i cargo. «L’attenzione al territorio non ha colori politici», il messaggio che Gadda rivolge ai sindaci. Nemmeno lei, però, si risparmia una “frecciatina” agli avversari: «Altri hanno convocato conferenze stampa aggressive, noi abbiamo lavorato in Parlamento e a stretto contatto con il ministero delle Infrastrutture».

Tra i firmatari dell’emendamento c’è anche l’onorevole (Pd), che ai primi cittadini dice: «Tutti i contributi vanno valutati con la massima attenzione. Cerchiamo, però, di non muoverci in ordine sparso».

L’unico che sembra disposto a sposare a pieno la linea dei sindaci è il leghista : «Malpensa è una di quelle questioni che devono far superare le divisioni ideologiche – dice il consigliere regionale del Carroccio – L’aeroporto è una risorsa e deve rimanere tale. Non può essere cavalcato con una bandiera politica».

Il padano sarà dunque «al fianco dei sindaci», pronto a proporre la sua ricetta: «Bisogna liberare i cielo sopra Malpensa. Ethiad ceda le rotte che non utilizza, ci sono altre compagnie interessate».

© riproduzione riservata