Varese-Cina: un business nel cielo. E l’aerospazio decolla per l’Oriente

Ieri incontro a Villa Recalcati con una delegazione di manager in arrivo dallo Shaanxi. Fondamentale la rete tra imprese per portare nel Paese prodotti avanzati e tecnologia

L’alleanza Italia-Cina, questa volta, è firmata nel cielo. E promette di regalare valide opportunità anche alle aziende del Varesotto, da sempre protagoniste nel settore dell’aerospazio. Il simbolo della “Provincia con le ali”, Villa Recalcati, ha accolto ieri una delegazione di imprenditori cinesi proveniente dalla regione dello Shaanxi: l’incontro è stato il terzo passo di un vasto e ramificato progetto mirante a una piattaforma congiunta sino-italiana nel business dell’aeronautica, in previsione della forte crescita del segmento nella Cina dei prossimi venti anni. La regia arriva da Roma e Pechino, coinvolgendo i governi dei rispettivi Paesi che il 19 marzo scorso hanno firmato un accordo di cooperazione strategica presso l’ambasciata italiana della capitale cinese.

I protagonisti sul campo, però, hanno una matrice imprenditoriale: l’attore nostrano è l’Italian Aerospace Network (Ian), consorzio di piccole e medie imprese operanti nell’industria aeronautica e spaziale con uffici anche a Shangai e Xi’an, ieri rappresentato dal presidente Andrea Spiriti; il Paese del Dragone, invece, siede al tavolo con la Xixian Airport New City (Anc), cardine nel progetto commerciale di una nuova “Via della Seta”, raggruppante dieci istituzioni aeronautiche, 41 costruttori e cinque istituti di ricerca e detenente il primato storico per produttività

nel settore aerospaziale (25% dell’intero segmento cinese). Per trattare con un colosso di tali dimensioni, come spesso accade negli affari che intercorrono con l’estero, l’opera di un consorzio diventa fondamentale. Quella di Ian mira ad instaurare un canale di comunicazione tra le imprese italiane e quelle cinesi, sfruttando la capacità delle nostre aziende di fornire prodotti e servizi tecnologicamente sviluppati. D’altra parte, però, c’è anche l’auspicio di attirare investimenti cinesi in Italia e di incentivare piani di sviluppo cooperativi che vadano oltre il settore attualmente in gioco. Dove potrebbero andare a operare gli imprenditori italiani? In un nuovo mondo che sta rapidamente e sorprendentemente nascendo in mezzo al vastissimo territorio della Repubblica Popolare. Xi’an, ben più di Pechino e Shangai, dislocate vicino al Pacifico, occupa una posizione geograficamente strategica per i rapporti con il mondo occidentale, fortuna che il governo cinese ha deciso di sfruttare creando dal nulla cinque nuove città intorno al vecchio capoluogo. Una di queste sarà la Città Nuova di Aeroporto (da cui l’acronimo Anc), gravitante attorno a uno scalo da 245 mila voli all’anno: qui, in uno spazio di 144 chilometri quadrati, ci sarà posto per centri commerciali, incubatori di imprese di tecnologie afferenti all’aviazione civile e – ciò che più interessa in funzione del rapporto con l’Italia – per un Parco Industriale delle Pmi del settore, che consterà di 240 mila metri quadrati per offrire servizi che avranno come comun denominatore l’economia aeroportuale. La prossima tappa della cooperazione avrà come teatro proprio la Città Nuova incastonata nello Shaanxi, dove l’11 novembre si terrà la Conferenza di Cooperazione Economica e Commerciale con lo Ian protagonista. Ieri, intanto, gli imprenditori di AnC hanno fatto conoscenza con il territorio che, più di altri, potrebbe essere loro partner.

La delegazione è stata ricevuta dalle istituzioni provinciali (il presidente Gunnar Vincenzi, il vice Giorgio Ginelli e i consiglieri Paolo Bertocchi, Laura Cavalotti, Carmelo Lauricella) e dai parlamentari Daniele Marantelli e Angelo Senaldi, a significare la presenza nell’accordo degli apparati statali e politici italiani. Tutti hanno salutato con favore la formazione del Sino-Italian Aerospace Platform: «Il nostro Paese guarda con interesse e ammirazione la crescita economica e industriale del popolo cinese – ha detto Vincenzi – diventata motivo di collaborazione e sinergie che riguardano anche la nostra provincia». «Lo scambio di informazioni e la cooperazione saranno fondamentali per costruire il nostro futuro – ha replicato He Jan, direttore di Anc – La costruzione di una piattaforma comune è quindi un ottimo passo per tutti».