Elezioni provinciali e generali rimasti senza esercito

Nel week-end del 15 Ottobre gli amministratori locali dovranno votare il rinnovo dell’assemblea di Villa Recalcati. Ciascun elettore, cioè sindaco o consigliere comunale, potrà esprimere una preferenza, il cui peso sarà proporzionato al numero di abitanti del suo comune. Ad esempio, ogni voto espresso a Varese vale 250. E’ chiaro che, vista la sproporzione tutta varesina tra un pugno di città molto popolose e un nugolo di Comuni con poche anime, liste e partiti devono poter contare su almeno uno dei seguenti fattori: pochi sostenitori “di

peso” nei centri nevralgici, o rappresentanza frammentata in un buon numero di paesini. Nel primo caso si gioca a carte scoperte, visto che nei comuni più grandi, dove i partiti sono presenti con i propri vessilli, si fa presto a capire chi voterà chi. Più incerta la scelta di amministratori civici, disseminati qua e là e slegati da logiche di scuderia. Una delle conferme più difficili, ad esempio, riguarda gli ex NCD. Gli uomini di Raffaele Cattaneo non hanno ancora ufficializzato una propria lista, ma sembrano intenzionati a partecipare con una pattuglia capitanata dall’uscente Giorgio Ginelli. Per varcare la soglia del consiglio, però, di voti ne servono parecchi: almeno 5 mila. Al momento, secondo alcuni esperti di calcolo, la squadra di Cattaneo non ne avrebbe più di 3.200. Cifra “spannometrica”, ma che comprenderebbe il favore della lista Orrigoni.

Insomma, dopo essere rimasto fuori dal consiglio comunale del capoluogo, ciò che resta dell’NCD potrebbe vedersi escluso anche dalla Provincia: proverbiale ciliegina di una stagione politica da dimenticare.