Elogio ai soccorritori. Il loro sacrificio è motore di speranza

Giuseppe Zamberletti, padre della Protezione Civile: «Più difficoltà rispetto a L’Aquila, ma non molleranno»

Voglio esprimere ammirazione estrema nei confronti dei Vigili del Fuoco: è un corpo che vedendo il dolore tutti i giorni, riesce ancora a commuoversi di fronte alle tragedie subite da altri. So bene come lavorano questi uomini: li ho avuti al mio fianco dopo i terremoti del Friuli e della Valtellina. Durante questi eventi straordinari, queste persone lavorano con grande sacrificio: non solo vengono inviati come uno dei cuori pulsanti della macchina complessa, ma ben rodata,

dei soccorsi. Loro devono anche continuare a presidiare il territorio di provenienza.
Un plauso va a tutti i sindaci di quei comuni coinvolti da questo evento sismico perché dalle primissime ore di ieri erano già “sul pezzo”, governando la situazione di emergenza con le poche forze che avevano in capo.
Un grazie agli uomini della Protezione Civile, dei gruppi speciali di Anas e delle Ferrovie dello Stato, e a tutti quei volontari organizzati che stanno operando in prima linea: il loro supporto è di vitale importanza, soprattutto nelle primissime ore dopo l’evento sismico. Il vero problema, infatti, è riuscire a salvare più vite umane possibili, presidiando anche i luoghi più remoti. La cosa importante è distribuire in modo razionale sul territorio tutte le risorse, portando i soccorsi in tempi rapidissimi: un piccolo ritardo può spegnere una vita. A differenza de L’Aquila, la gestione dei soccorsi di questo terremoto è più complessa a causa della conformazione del territorio che è più vasto, le cui strade di accesso sono montuose e, in alcuni casi, ostruite da frane.
Per tutte queste persone che stanno lavorando per salvare vite e mettere in sicurezza le aree colpite saranno ore e giorni di grande stress e fatica. Lo so bene. Ma so anche che non molleranno e continueranno a fare il proprio dovere, con il grande spirito di solidarietà e il grande cuore che li contraddistingue.
Questa mattina prenderò parte alla sezione di rischio sismico della Commissione dei grandi rischi a Roma, costituita dai più importanti esponenti della comunità scientifica italiana e di cui io sono presidente emerito. In questa sede valuteremo cosa è successo, come è avvenuto l’evento sismico e se ci potrebbero essere nuovi eventi come sviluppo di quello che è avvenuto nelle scorse ore. Le previsioni sui terremoti non si possono fare, ciò che è invece possibile è la lettura di alcuni elementi che indicano i gradi di probabilità.