I nostri giovani in fuga all’estero e la “piccola Europa” del CCR di Ispra

La fuga dei giovani all’estero e la “piccola Europa” di Ispra. Si tratta di due notizie in stridente contrasto, che troverete all’interno dell’edizione di oggi. Da una parte, i dati sugli espatri: sempre più giovani che, anche dalla nostra provincia, decidono di lasciare l’Italia in cerca di un futuro. Dall’altra, la visita che abbiamo avuto l’opportunità di compiere all’interno del CCR di Ispra, un’istituzione che da quasi 60 anni accoglie nel nostro territorio i migliori “cervelli”

d’Europa. Perché magari non tutti se ne rendono conto, ma il sito di Ispra è il terzo più grande “presidio” della Commissione europea dopo Bruxelles e Lussemburgo: al Joint Research Center sono impiegate più di 1800 persone provenienti da tutto il Vecchio Continente. È un microcosmo d’innovazione e d’eccellenza del nostro territorio, come lo sono con altre sfumature Whirlpool, Agusta Westland o la stessa Malpensa. Ma quindi, com’è possibile che i nostri giovani siano tentati dalla fuga all’estero? Davvero i “pezzi” di Europa e di mondo che hanno sede nella nostra provincia e le generazioni di domani sono due mondi che non si incrociano, così vicini ma così lontani? La risposta non ce l’abbiamo, possiamo solo suggerire due spunti di riflessioni: da un lato, l’invito a tutti ad essere un po’ più orgogliosi di questa provincia così ricca di punti di forza e di eccellenza da non potersi ridurre agli stereotipi e da poter generare speranza nel futuro. Ma dall’altro, la supplica alla politica a prendere davvero a cuore le sorti del nostro territorio, evitando che si limiti ad essere il campo di battaglia di inutili scontri fratricidi o, ancora peggio, il crocevia di interessi di partito che hanno sede altrove.