Pro, Sarno fa tremare il Novara “Sentivo che avrei segnato”

NOVARA «Me l’aveva detto Emanuele che avrei segnato». Sono le prime parole di Vincenzo Sarno, tornato in campo dopo la tragedia che ha visto la prematura scomparsa del fratello quindici giorni fa. Lo ha scosso, ma non abbattuto trovando immediata la forza per reagire. Il fallo al limite dell’area se l’era cercato, ingannando mezza difesa novarese. Aveva preso poi il pallone e fatto capire a tutti che avrebbe tirato lui. Se lo sentiva che avrebbe segnato.

Le parole di Emanuele lo avevano confortato e difatti «ho messo la palla nel sette perché ho visto che in quella direzione il loro portiere non sarebbe mai potuto arrivare».
Peccato che Rubino abbia rovinato tutto e« ormai ci credevo perché stavamo tenendo bene il campo e loro non mi sembravano così certi di poter pareggiare».
Va su e giù per il corridoio davanti allo spogliatoio come se fosse ancora davanti alla panchina, il tecnico tigrotto Vincenzo Cosco. L’espressione del viso non è quella tesa e speranzosa dei novanta minuti, ma sono evidenti i lineamenti lunghi e il volto triste. Quel novantesimo o giù di lì sembra essere una maledizione; purtroppo è una maledetta consuetudine ripetutasi anche a Novara quando si stava gustando la vittoria (sarebbe stata la prima in trasferta) sul campo della imbattuta capolista.
«Nessun dubbio che il risultato sia giusto – attacca Cosco – però la vittoria nostra sarebbe l’apoteosi e l’avrebbero meritata i ragazzi per come hanno saputo stare in campo, giocare accorti e bravi nel proporsi. Quel gol di Sarno, dedicato al fratello, pareva che, almeno una volta, il destino fosse dalla nostra parte e invece siamo qui a mangiarci le dita per un risultato che solo fino all’inizio della partita avremmo accettato».
C’è un “però” nell’analisi di Cosco e riguarda «la prestazione dei ragazzi che ci deve dare la spinta per affrontare più convinti il resto della stagione», che sembra non uscire mai dalla sofferenza. «Sappiamo – precisa – che durerà fino alla fine, ma abbiamo le qualità per raggiungere la salvezza e, nelle prossime due domeniche, ci aspettano due partite importanti».
Sulle decisioni arbitrali (due gol annullati e il rigore), Cosco sottolinea comunque «la buona direzione di gara di Viti che, sui due gol si è fidato del suo assistente anche se a me sono parsi regolari. Il rigore? Mi sarebbe piaciuto vederlo a parti invertite».
Il centravanti Ciccio Ripa è convintissimo che i «due gol erano regolari perché ero dietro la linea della palla e non comprendo come aver visto una mia posizione irregolare. Che devo fare? Prendo atto anche se, a me personalmente, spiace più degli altri perché venire a Novara e andare in gol non era certo facile».
Spiaciuto del pareggio il portiere Giambruno, ma, almeno lui è  sorridente. Buttato in mezzo alla bagarre per l’infortunio di Caglioni, ha dimostrato la sua professionalità impreziosendo una gara di altissimo valore con il rigore neutralizzato a Motta: «Ho cercato d’innervosirlo muovendomi in continuazione sulla linea di porta e mi è andata bene e dopo quella parata pensavo che avremmo portato via la vittoria perché tutto pareva che stesse congiurando a nostro favore. Invece Rubino ha trovato il guizzo al novantesimo anche se, vista com’è andata nei novanta minuti, ritengo che il pareggio sia il risultato più giusto. Però noi ci siamo come squadra e questo ci deve spingere ad essere più determinati a raggiungere al più presto la salvezza».
Giovanni Toia

m.lualdi

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