Busto, le limousine di Cosa Nostra Guarda il video della Polizia

C’è il battesimo della figlia del boss? Non si bada a spese e si affittano limousine bianche e ristoranti top gourmet. Bisogna fare la gita sul lago? Ecco pronto un motoscafo di 14 metri. Per tre anni gli agenti delle squadre mobili di Varese, Genova e Caltanissetta hanno seguito le mosse degli affiliati a un clan di Gela trapiantati al Nord; e a volte hanno avuto la netta sensazione di trovarsi nel bel mezzo di una fiction sulla mafia italo americana,

tanto gli stereotipi, le manie di grandezza. Così come vediamo nel video qui riportato, il boss Vizzini arriva con la grande automobile in occasione del battesimo della figlia.
Lo stile di vita dei malavitosi, del resto, era già emerso nel corso dell’operazione “Fire off” portata a termine sempre dalla mobile di Varese lo scorso 23 marzo. Dall’ordinanza emersero decine di estorsioni a carico di imprenditori di origine gelese.
Come già riportato invece, nelle pagine del nostro giornale di oggi, giovedì 19 maggio, Mercoledì la polizia ha arrestato 63 persone, tra cui spuntano i nomi di: Pietro Antonio Caielli, di 62 anni, originario di Castrovillari; Sergio Luigi De Bernardi, di 60 anni e Aldo Pione di 43 anni, entrambi bustocchi; Nunzio Orazio Tallarita, di Gela, 51 anni; Claudio Conti, 50 anni di Lovere e Salvatore Fiorito, 67 anni di Catania ma residente a Ferno; tra i nomi più illustri invece possiamo notare Angelo Vizzini, Rosario Vizzini, considerato dagli inquirenti il capo del clan varesino e il suo “vice” Fabio Nicastro. Le forze dell’ordine hanno sequestrato beni per un valore complessivo di 10 milioni di euro; tra i quali automobili, ville, appartamenti, società edili e magazzini.
L’indagine, partita dalla procura di Caltanissetta e che ha visto anche la partecipazione dello Sco della polizia ha messo in luce un asse malavitoso tra Gela e il Nord Italia, in particolare con le province di Varese e Genova.
«Questa volta – ha sottolineato il questore di Varese Marcello Cardona – le vittime delle estorsioni hanno collaborato con noi: le loro denunce hanno dato un contributo importante all’indagine».

f.iagrossi

© riproduzione riservata