Rabbia e cantiere okkupato “Non ci pagano da sei mesi”

OGGIONA CON SANTO STEFANO (a.mad.) Operai e fornitori sul piede di guerra: «Siamo senza stipendio da sei mesi, ora la situazione è diventata insostenibile, vogliamo essere pagati». A parlare sono gli operai e i subappaltatori impegnati nella realizzazione di un grosso cantiere edile ad Oggiona, all’incrocio tra via Volta e via San Giovanni Bosco, nel centro del paese. Al loro fianco anche i sindacalisti di Cgil e Uil, che ieri, al termine di una giornata estenuante,

hanno convocato un tavolo di trattativa a cui hanno chiamato a partecipare anche l’impresa appaltante, i committenti, il sindaco del paese e le forze dell’ordine. 
«Qui c’è gente che pur lavorando deve andare a mangiare alla mensa della Caritas – spiega Antonio Massafra (Feneal Uil di Varese) – e non sto esagerando. È chiaro che le cose non possono continuare così. Anche la stessa impresa non ce la fa più e sostiene di essere ormai esposta per oltre un milione di euro, soldi che il committente non avrebbe mai versato, generando drammatiche difficoltà per i lavoratori». In mattinata gli operai, assieme a tanti artigiani impegnati nel cantiere, hanno incrociato le braccia, allo scopo di ottenere un colloquio con chi in questi mesi li ha lasciati senza soldi, per avere spiegazioni e rassicurazioni sui pagamenti. Solo tre mesi fa un operaio era salito in cima ad una gru, proprio in questo cantiere, per protestare contro i mancati pagamenti. Allora gli altri operai minimizzarono l’accaduto. Evidentemente si trattava dell’avvisaglia di un malessere emerso solo con il tempo.

s.bartolini

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