Gallarate, processo al broker per una truffa da 600mila euro

Gallarate – 600 mila euro nel giro di pochi mesi. E’ questa l’incredibile somma che un broker di Somma Lombardo sarebbe riuscito a farsi dare da una decina di persone, tutte residenti nel gallaratese. L’uomo avrebbe dovuto investire i fondi raccolti in azioni e fondi d’investimento di banche svizzere, ma in realtà si sarebbe trattato di una colossale truffa. Questo, almeno, secondo le denunce dei malcapitati e le indagini degli agenti della Guardia di Finanza di Gallarate.

Ieri, in aula, davanti al giudice Andrea Turconi, hanno deposto alcune delle persone che sostengono di essere state truffate. «Conobbi Giorgio Toso in un bar di Sesto Calende – racconta uno dei testimoni – stava parlando con altre persone di investimenti in Svizzera». Per molti il primo incontro con Toso, un 53enne di Somma Lombardo, avvenne proprio in un bar. Colpisce, però, come questi sia riuscito a farsi consegnare decine di migliaia di euro. «Io lo conoscevo dal 2001 – racconta una delle persone che ha sporto denuncia -. Ero appassionato di Borsa e mi accorsi subito che se ne intendeva. Prima di dargli i miei soldi mi segnalò alcune azioni da seguire. Le indovinava tutte».

Azioni che salivano del 20 o il 30% in poche settimane. Rendimenti a due cifre, come gli interessi che Toso assicurava agli investitori, attorno al 10% nel giro di 4 o 5 mesi. L’uomo si mostrava sicuro di sé e sapeva convincere le persone della propria competenza. A comprovare la sua professione di promotore finanziario anche documenti timbrati di banche e istituzioni finanziarie. «Io gli ho dato 80 mila euro, più altri 10 mila per assicurare il capitale – racconta un teste in aula -. Quando però è si è trattato di riavere i soldi indietro, non sono più riuscito a trovarlo».

Lui ci ha perso i risparmi di una vita e purtroppo, visto che le disgrazie non vengono mai da sole, anche la figlia ci ha rimesso una somma ingente. «Gli ho affidato 20 mila euro più 2.500 euro di assicurazione – racconta la donna -. Non lo conoscevo, ma mi sono fidata dell’investimento fatto da mio padre». Tra gli 11 che hanno denunciato c’è chi ci ha rimesso anche 225 mila euro. Gli altri tra i 77 e i 10 mila euro.

Il colpo grosso avvenne tra il 2004 e il 2005, ma lo schema della truffa, sempre che la responsabilità penale dell’imputato venga comprovata nel corso del processo, sarebbe partito già nel 2001. Prima il broker avrebbe dimostrato la propria competenza facendosi consegnare piccole cifre, 1000 o 2000 euro a testa. Una volta conquistata la fiducia dei clienti avrebbe alzato la posta, facendosi consegnare grosse cifre, con il miraggio di alti guadagni. Un affare, però, che si è rivelato tale solo per il broker. Si torna in aula l’8 febbraio.
Tiziano Scolari

p.rossetti

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