Maroni vuole i fedelissimi Mascetti candidato al federale

VARESE Mascetti candidato al consiglio federale. Nella lista di chi punta a entrare nell’organo massimo della Lega c’è anche un varesino.
Andrea Mascetti, avvocato, già dirigente provinciale e commissario della Lega a Gallarate, è tra i fondatori dell’associazione culturale Terra Insubre.
E rappresenta l’area leghista che da gennaio in avanti si è battuta, a sostegno di Roberto Maroni, contro il cerchio magico. Il voto per i consiglieri federali avverrà oggi, a partire dalle 13.40,

in contemporanea a quella del segretario. E sarà la partita decisiva, dal momento che Maroni è candidato unico.
Infatti, il futuro segretario, che ha dichiarato di voler essere «un segretario a pieni poteri», avrà o meno il controllo del partito solo se i dirigenti che gli si affiancheranno saranno dalla sua parte.
Motivo per cui Maroni ha voluto accanto a sé proprio Mascetti. Gli altri candidati al consiglio, di provenienza lombarda, sono Gianni Fava, Paolo Grimoldi, Andrea Gibelli, Giacomo Stucchi e Marco Desiderati.
Il sindaco Attilio Fontana ha parlato dal palco nel primo pomeriggio. E ha tracciato la linea strategica, parlando non solo da semplice sindaco, ma da dirigente leghista. «Siamo l’unico partito che cerca di difendere e preoccuparsi degli interssi del Nord. In questi anni ho incontrato tanti sindaci, anche di altri partiti, e l’aspetto della tutela del Nord inizia a diventare una cultura comune anche per chi non è della Lega. Noi dobbiamo diventare il vessillo della gente che è incazzata con Roma, diventare il grande partito del Nord che rappresenta l’insoddisfazione e i problemi di questa parte del Paese. Il partito in grado di rappresentare tutti i sindaci e gli enti locali di questa parte del Paese».
E il sindaco di Morazzone Matteo Bianchi: «La Lega deve diventare un sindacato del territorio, aprendosi alle forze civiche che vedono nella difesa e tutela del Nord la loro ragion d’essere». Fontana, nel caso di una caduta prematura della Regione, potrebbe avere un ruolo importante nella conquista leghista del Pirellone. Anche se per il momento il segretario nazionale della Lombardia Matteo Salvini smentisce l’esistenza di un accordo con il Pdl per il passaggio di comando nella presidenza.
La platea del congresso ieri era comunque abbastanza vuota alla faccia della “precettazione” imposta dal segretario Salvini, che aveva chiesto perlomeno la partecipazione di tutti gli amministratori.

s.bartolini

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