Bossi attacca le scope di Bobo «Meglio che non l’avessero fatto»

MILANO Uno scivolone o un attacco premeditato? Umberto Bossi parla dal palco del congresso federale della Lega Nord e, verso la fine dell’intervento, sferra un attacco che molti ritengono diretto a Roberto Maroni, del quale tuttavia non fa il nome.
«C’è stato chi girava con le scope e non si capiva che era organizzata» ha detto il Senatur, riferendosi alla giornata dell’orgoglio padano di Bergamo, subito dopo i giorni degli scandali.
Poi l’affondo: «Chi

alzava le scope sarebbe meglio che non l’avesse fatto, perché se si va a fondo su di loro si possono vedere cose interessanti. E c’era uno che aveva un autista che, invece di farlo pagare al Comune, lo faceva pagare alla Lega». Bossi ha poi chiesto conto del nuovo statuto votato questa mattina: «Fatemelo vedere, devo vedere se mi avete messo degli imbrogli».
Arriva il Governatore del Veneto, Luca Zaia e gli dice, parlando al microfono: «Nessun imbroglio, è stato votato all’unanimità». E Bossi: «Questo mi preoccupa».
A proposito degli scandali, ha aggiunto: «E’ stato un attacco della magistratura. Certo, qualcuno ha aperto la fortezza della Lega dall’interno. È facile capire chi è, era l’amministratore sbagliato. Fatico a credere che il nostro amministratore fosse legato alla ‘ndrangheta, ma se fosse così come dice la magistratura, i servizi segreti dovevano dircelo e invece hanno aspettato per farcelo cadere in testa. Se pensavano di far morire la Lega hanno capito male, perché la nostra idea non morirà mai».

s.bartolini

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