VARESE Secondo un indagine condotta dal Sole24 Ore, su un campione di 80 capoluoghi di provincia, Varese risulta una delle città con le aliquote inferiori alla media: insomma, la Città Giardino risulta tra i capoluoghi più virtuosi. A differenza di molti capoluoghi di provincia che hanno deciso di mantenere l’aliquota per la prima casa sotto la media dello 0,44%, aumentando invece quelle ad esempio relative alle seconde case sfitte (la media è 0,99%), Varese ha deciso di essere prudente: le aliquote legate all’abitazione
principale sono dello 0,45 per mille, alle altre abitazioni e ai terreni edificabili verrà applicata l’aliquota dello 0,83%. «Varese è una delle città italiane che costa meno ai cittadini – commenta Fontana -. Questa è l’ennesima riprova». Per entrare nel dettaglio, per le abitazioni affittate a canone libero, l’aliquota è fissata allo 0,83% e, mentre in una città su due i proprietari che hanno siglato affitti a canone concordato devono fare i conti con un prelievo allineato a quello per le locazioni di mercato, Palazzo Estense ha previsto uno sconto per i contratti di locazione a prezzi calmierati pari al versamento di un’aliquota dello 0,45%.
«Questa vuole essere una politica per rilanciare il mercato di locazione – spiega Elio Carrasi, dirigente Risorse Finanziarie del Comune -: chi applica affitti a canone concordato gode di benefici fiscali». Verranno applicati degli sconti alle aliquote previste sulla prima casa per anziani e disabili che risiedono in case di ricovero: anche per loro, l’aliquota sarà dello 0,45%. Dopo la polemica sul valore catastale attribuito agli immobili delle banche, mentre circa il 9% dei Comuni ha previsto un’aliquota media a carico degli istituti bancari dell’1,05%, Varese non intende applicare alcuna tassazione maggiorata per le banche: l’aliquota rimane dello 0,83%. E il motivo è molto semplice. «Esiste una sentenza del Consiglio di Stato, risalente al 2004/2005 riferita alla vecchia Ici -continua l’avvocato Carrasi -, che dichiara che non si possono introdurre tassazioni maggioritarie ai fabbricati della categoria catastale D/5». Saranno esenti dal pagamento dell’Imu, tutti i fabbricati rurali strumentali a uso agricolo.
e.marletta
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