A pagare il conto di questa storia saranno i dipendenti. E la nostra città

L’editoriale di Simona Carnaghi sul caso Quiete

Chi sbaglia paga? Di questa e di altre favole non raccontate ai vostri figli. Un pasticcio imprenditoriale (e a giudicare dagli ultimi sviluppi) anche giudiziario rischia di portare alla chiusura di una clinica eccellente e alla cancellazione di circa 60 posti di lavoro. Se la situazione non troverà uno sbocco che appare oggi quasi miracoloso a pagare saranno Varese, che perderà una struttura sanitaria (La Quiete) non necessaria ma indispensabile per la città, e un gruppo di persone che hanno dimostrato non soltanto professionalità

ma un amore per il loro lavoro e una dignità tali da diventare essi stessi una notizia nella notizia. Di più: un esempio. Qualcuno ha fatto un casino ma a pagare, nel caso, sarà chi ha fatto il proprio dovere sino in fondo. Già vediamo i commenti: «Siamo in Italia, che cosa vi aspettavate?». Già, che cosa ci aspettavamo? Ci saremmo aspettati risposte diverse. Anzi, dopo ieri mattina ci saremmo aspettati tutti, noi, Varese e i 60 lavoratori anche soltanto delle risposte. Ad esempio ci saremmo aspettati una spiegazione sul perché un’offerta da 7 milioni e mezzo di euro che avrebbe potuto se non mettere chi ha sbagliato davanti alle proprie responsabilità quanto meno non punire chi ha fatto il proprio dovere sino in fondo sia stata rifiutata. Ci saremmo aspettati che per una volta, una soltanto, il conto venisse presentato alle persone giuste. Ci siamo sbagliati. E il fatto grave è che, salvo miracoli, non ci sarà un’altra occasione.