Dal pulpito a Facebook. Le prediche sono 2.0

L’editoriale del direttore Francesco Caielli

Fa un po’ specie la sparata di don Francesco Pieri (da Bologna) che sulla sua pagina Facebook ha sentenziato: «Ha più morti innocenti sulla coscienza Totò Riina o Emma Bonino?». Fa un po’ specie per quel che ha detto, e fa un po’ specie per il fatto che abbia scelto di utilizzare Facebook per lanciare il suo messaggio.

Non entriamo nel merito della dichiarazione di don Francesco. Perché a dire quella frase (con cui chi scrive non è affatto d’accordo, sia chiaro) è stato un prete: ed è normale, financo giusto, che un prete giudichi l’aborto un crimine abominevole, pari all’omicidio. E allora? Ecco, fa un po’ specie che per una certa parte di Chiesa sia sempre colpa di una donna: da Eva e la sua mela proibita fino a Emma Bonino (perché non prendersela con Marco Pannella?) passando per la ragazza violentata che «Se l’è andata a cercare» (ricordate? È l’uscita di un altro prete, sempre di Bologna, di una settimana fa).

E fa un po’ specie vedere come questi modernissimi sacerdoti, al classico pulpito preferiscano Facebook: buttando così in pasto alla dozzinalità delle più bieche baruffe da bar argomenti terribilmente seri. Sicuri sia la strada giusta?