«Mi assumi al Cafè21? Fossi in te io lo farei»

A voce alta

È passata ormai una settimana dall’inaugurazione del Café21 a Palazzo Estense. Sembrerebbe una notizia come tante altre, semplicemente un altro bar nella città di Varese. Tuttavia, il Café21 è diverso: non ha come unico obiettivo fornire un ottimo caffè ai suoi clienti. Qual è dunque il vero obiettivo di tale bar? È presto detto: creare posizione lavorative per persone affette da Sindrome di Down, poterle aiutare nella loro autorealizzazione personale tramite l’effettivo godimento del diritto al lavoro.

Semplice no?
Semplice ovviamente non è. Il percorso che ha portato a poter far si che Alessia, Anna, Francesca e Simone tagliassero quel nastro è stato lungo. Un taglio del nastro emozionante, con le espressioni dei ragazzi che sono passate nel giro di un istante dal pensare “che emozione, ci sono quei fotografi che mi inquadrano” al “cavoli, è proprio vero! Siamo dei baristi!”. Chi ha visto le foto dell’inaugurazione può vedere quegli sguardi, quegli occhi pieni di una gioia tanto sincera quanto difficile da trovare. È stato senza dubbio un momento emozionante, vissuto in modo diverso da persone diverse: i genitori, in lacrime, col petto gonfio di orgoglio di fronte ai loro figli, stupendi nelle loro divise; i responsabili della cooperativa, stanchi ma felici, consapevoli che il bello stava per iniziare; infine l’altissimo numero di presenti, pronti a festeggiare insieme quello che è solo l’inizio di uno splendido percorso.
Un percorso fatto soprattutto di piccoli gesti quotidiani, che possono sembrare scontati, ma che visti dalla prospettiva del Café21 diventano fondamentali. E vogliamo parlarvi proprio di quattro piccoli momenti, uno per ognuno dei nostri baristi che possano mostrare quanto questo progetto sia importante per i nostri ragazzi e come anche le più piccole conquiste siano fondamentali per loro.
Partiamo da Francesca, ragazza molto precisa e sicura di sé. Il suo colloquio di lavoro è stato perfetto, un’autoconsapevolezza notevole e un controllo della tensione mai visti in nessuno, e che personalmente le invidiamo. Durante la formazione è stata vista avvicinarsi al direttore del progetto e dirle «Se fossi in te, mi assumerei!». All’inaugurazione è stata designata alla preparazione del primo caffè, bevuto dal Sindaco in persona. Dopo la prima mezz’ora ha avuto la pausa, è uscita dal bar ed è scoppiata in un pianto di gioia che ha commosso tutti.
Simone, tra tutti i nostri baristi, è quello forse più introverso. Non sempre è facile entrare in contatto con lui, ma nei corsi che abbiamo frequentato per prepararli al lavoro di barista si è trasformato. In primo luogo, adora fare i caffè. È arrivato a litigare con l’istruttore, reo di averlo allontanato dalla macchina. Il problema è che ciò è successo alle 12.30 in corrispondenza dell’arrivo del pranzo: semplicemente Simone non voleva smettere di preparare caffè. Azione che ha puntualmente ripreso prima ancora che l’ultima delle sue compagne avesse terminato il dolce.
Anna è timida. Ogni tanto tende a estraniarsi e chiudersi nel suo mondo. Il contatto con le persone la fa però aprire e sorridere. Vedere il sorriso che immediato compare nel suo viso quando un cliente la chiama per nome è qualcosa di davvero bello. Che sia stanca o riposata, i suoi occhi sorridono anche più della sua bocca.
Alessia è molto brava come barista, e nel corso di formazione ha preparato diversi marocchini La preparazione non è certo facile e nel momento in cui Alessia ha spostato la crema di latte dal bricco alla tazzina la concentrazione era totale, lingua fuori e una gocciolina di sudore sulla fronte. Ma la soddisfazione a preparazione ultimata era totale.
Lavorare all’inaugurazione, interagire con i clienti, preparare un caffè o un marocchino possono sembrare piccoli gesti quotidiani. Ma nella prospettiva del Café21, questi piccoli ricordi che abbiamo appena racconto sono grandi conquiste che i nostri ragazzi giorno per giorno compiono. E questi son solo i primi giorni di quello che speriamo essere il futuro lavorativo dei nostri ragazzi.