Quell’abbraccio servito ai tavoli

Associazione «più di 21» - Quella organizzata al Relais sul Lago doveva essere una semplice cena ma ...

Doveva essere solo una cena per far conoscere i ragazzi dell’associazione «più di 21» Cassano Magnago ma solo chi non li conosceva poteva pensare che il tutto si risolvesse con una semplice cena.
I ragazzi dell’associazione «più di 21» hanno servito ai tavoli dei partecipanti non informando ma insegnando chi sono e cosa fanno.
Quando una cosa funziona è perché qualcuno la prende a cuore e la realizza senza se e senza ma. In questo caso la persona è

Paola Frascaroli non nuova a queste pensate messe in atto con soddisfazione di chi le organizza e di ne trae beneficio. Già ma, chi trae beneficio da una serata con i «più di 21»? Certamente non chi ci va perché «come faccio a non andare, poverini». Men che meno chi pensa all’elemosina una tantum.
Ogni incontro con i «più di 21» ha un senso più dopo che durante. Nessuno nella serata allo splendido Relais sul Lago ha pronunciato la parola «diversamente». Si è parlato di cosa fa l’associazione nella sua casa di «Amicorum» sequestrata alla mafia e ricevuta in comodato gratuito dal Comune.
Si è parlato della raccolta estiva dei mirtilli, delle gare di arti marziali, delle partite di calcio e di ogni altro aspetto che caratterizza l’associazione nata e cresciuta grazie alla testardaggine di papà e mamme nel cercare risposte che spesso non arrivano, nell’aprire porte che spesso sono sprangate da una cultura limitata o assente.
E poi gli abbracci. Chi non ha mai ricevuto un abbraccio da un «più di 21» non può sapere fino in fondo cos’è la vita.
Un abbraccio di «un più di 21» è carico d’affetto e al tempo stesso un insegnamento perché è così che devono essere gli abbracci: spontanei ma soprattutto veri. Brava Paola Frascaroli, brava la Varesina Calcio, Paul&Shark, Tigros, MIV Multisala, Raviolificio Scoiattolo, Prealpi, Autolinee Varesine BCC, Caffè Teatro, La Provincia di Varese, brava la Fondazione vvVincent, bravi i due candidati sindaci presenti, chi ha cucinato e chi ha trovato il tempo e la voglia di esserci.
Valore aggiunto sarebbe la consapevolezza in ognuno che la «più di 21» c’era quella sera e c’è oggi, domani e negli anni venire.
Se i «più di 21», come hanno dimostrato al Relais, hanno talento da sviluppare e capacità da coltivare si deve andare oltre. Non puntando il dito o scaricandosi la coscienza accusando Enti e Istituzioni ma ognuno per come può generando nei genitori di questi ragazzi una serenità che cercano ogni giorno sognando i propri figli altrettanto sereni.
I «più di21» come ogni altro bambino «intellettivo relazionale» sono insuperabili nell’insegnare il valore delle piccole cose. Un braccio dietro alla schiena servendo il vino con il sorriso stampato sul volto non è un servizio, è una conquista.
Regole che si portano a casa dove imparano a far si che la propria camera da letto non sia un campo di battaglia, che si può apparecchiare la tavola in attesa del papà che torna dal lavoro, mentre la mamma prepara il pranzo.
Conquiste importanti sulla strada di un’autonomia spesso assente anche nei «normodotati». Per questo e molto altro si deve sapere che i «i più di 21» non hanno bisogno di qualcuno che gli sta dietro o davanti ma solo di chi vuole stare al loro fianco per crescere e vivere la vita.