Divorzio breve è realtà Ecco le novità

A quarant’anni dal referendum sul divorzio, che ha confermato nel nostro Paese la possibilità per i coniugi di ottenere la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il Parlamento, dopo vari tentativi che si sono trascinati per diverse legislature, ha finalmente raccolto le tante istanze che da moltissimo tempo reclamavano uno snellimento della procedura.

Nella seduta del 24 maggio scorso, con una maggioranza quasi plebiscitaria (381 voti a favore, 30 contrari, 14 astenuti) la Camera dei Deputati ha approvato alcune sostanziali modifiche alla Legge n. 898/1970. In attesa che si pronunci anche il Senato, ricordiamo che ad oggi lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio possono essere domandati da ciascun singolo coniuge, o da entrambi congiuntamente, una volta trascorsi tre anni di ininterrotta separazione dalla data della prima comparsa davanti al Presidente del Tribunale nel procedimento di separazione.

Con le modifiche introdotte, laddove saranno confermate dal Senato, nel caso di separazione giudiziale si riduce sensibilmente da tre anni (cinque sino al 1987) a dodici mesi la durata del periodo che legittima la domanda di divorzio, e ciò a prescindere dalla presenza o meno di figli. Tale termine si inizia a calcolare dalla notificazione della domanda di separazione. I mesi si riducono ulteriormente a sei nel caso in cui la separazione sia stata consensuale, con decorrenza del termine dalla data di deposito del ricorso, se congiunto, o dalla sua notificazione, se presentato inizialmente da uno solo dei coniugi.

La previsione senz’altro incentiverà ulteriormente la ricerca dell’accordo da parte dei coniugi. La novella interviene altresì sulla disciplina della comunione dei beni, disponendo che tale regime patrimoniale si scioglie dal momento in cui il Presidente del Tribunale autorizza i coniugi a vivere separati, ovvero alla data di sottoscrizione del verbale di separazione consensuale. Per quel che più conta, il nuovo “divorzio breve” si potrà applicare alle domande proposte dopo la data di entrata in vigore della legge così modificata, e ciò anche qualora sia ancora pendente il procedimento di separazione. Si stima che oltre 200mila coppie potranno beneficiare da subito del nuovo rito.

Avv. Matteo Borgini

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