Un calcio al pallone per far crescere i nostri figli

ASD Morazzone - Il “Caccia” ritorna in campo al fianco dei bambini della scuola calcio, e racconta cosa vuol dire rincorrere un gol

In verità mi mancava. Il rimbalzo del pallone, le grida dei bambini, il sapore della competizione educativa. Dopo una stagione sportiva ai box per scelta, i dirigenti di ASD Morazzone mi offrono la possibilità di tornare “Where it all begins” come canterebbe la Allman Brothers Band. Scuola Calcio, bambini in età prescolare e scolare sino agli otto anni. Il mio carburante, la fascia di età che prediligo. Ne parlo con loro, approfondiamo l’argomento, mi stimola il nuovo ambiente,

entro subito in sintonia con la componente tecnica e dirigenziale ed il gioco è fatto. La Scuola Calcio è il primo gradino dell’apprendimento, il luogo deputato alla crescita ed al miglioramento del bambino in ambito sportivo. Scuola è sinonimo di educazione. E noi applichiamo le regole scolastiche alla disciplina che i bambini hanno scelto, il calcio: sport meraviglioso ed estremamente stimolante proprio in età scolare per la precisione degli stimoli motori, per la completezza del gesto tecnico. Il primo obiettivo della nostra scuola calcio è fornire al bambino gli strumenti coordinativi per potersi divertire con il pallone tra i piedi attraverso il consolidamento degli schemi motori di base (camminare-correre-strisciare-saltare) da applicare, poi, al gesto tecnico vero e proprio. Un bambino con il pallone tra i piedi deve sentirsi felice perché il divertimento è il primo passo per l’apprendimento. Ma attenzione, non è vero che l’importante è solo divertirsi! Ciò che conta è impegnarsi al massimo delle proprie possibilità, rispettare le regole, i compagni e il mister e, magari, essere da esempio anche per i propri genitori, in modo che la vittoria si contorni di significati educativi. Vincere non è solo segnare un goal in più. Nella fascia scolare denominata ”Piccoli Amici” e “Primi Calci” la vittoria è il consolidamento del gruppo, sentirsi importanti, provare piacere nell’allenarsi. Perché un bambino felice accresce la propria autostima e sarà, soprattutto, non solo un buon calciatore ma una persona migliore.