Aumento di capitale, proprietà unica

Oggi a Legnano l’assemblea dei soci del Varese: si va verso il 100% delle quote in mano a Taddeo e Basile

Ed il tanto atteso mercoledì è arrivato: con oggi, ormai ufficialmente, si chiude una lunga parentesi societaria che ha tenuto banco negli ultimi mesi, sovrastando l’aspetto sportivo e diventando abbastanza ingombrante. L’esito è piuttosto scontato in quanto già risaltato dalle cronache degli ultimi giorni.

A Legnano si terrà un’assemblea dei soci presso lo Studio Notarile Fenaroli Croce, lo stesso in cui si consumò la nomina di Fabio Baraldi a presidente il 21 marzo scorso. I soci di maggioranza, nello specifico Aldo Taddeo e Paolo Basile, effettueranno un aumento di capitale: dai 21mila euro precedenti per arrivare alla cifra totale di 500mila euro. Nel caso in questione, Basile e Taddeo hanno confermato di aver già provveduto a versare la loro parte di aumento di capitale, dell’importo di 400mila euro, proporzionale all’80% di quote societarie detenute dalla maggioranza. Si tratta del terzo aumento di capitale della breve storia del Varese Calcio: inizialmente la società nacque con un capitale di 2500 euro, salvo salire poi a 21mila ed ora a 500mila.

Oggi, con ogni probabilità, i rappresentanti della minoranza, ossia Gabriele Ciavarrella ed Enzo Rosa, non saranno presenti all’assemblea dei soci in quanto la loro decisione di lasciare la società è già presa. Lo abbiamo riportato su queste colonne nei giorni scorsi, due dei tre fondatori hanno deciso di defilarsi dalle posizioni di comando e dal ruolo di soci: ciò significa che da oggi in poi le quote del Varese passeranno al 100% nelle mani dei soci di maggioranza.

Esisterà una sola proprietà, dunque, formata da Aldo Taddeo e Paolo Basile: per cambiare questo scenario, infatti, Rosa e Ciavarrella dovrebbero presentarsi a versare i centesimi mancanti delle loro quote attuali e partecipare successivamente all’aumento di capitale in proporzione alle quote possedute. Ciò non accadrà, motivo per cui è lecito immaginare lo scenario descritto poco fa.

È possibile, dunque, che la maggioranza provveda a versare la parte restante delle quote di Rosa e Ciavarrella, oppure che le lasci “in sospeso” per trenta giorni nella speranza che qualcuno decida di subentrare in quelle quote.

Come anticipavamo nelle prime righe, con oggi termina una tiritera societaria che si è protratta fin troppo in là: si riprende a parlare soltanto di calcio, di campo. Un discorso che, secondo le dichiarazioni di Aldo Taddeo, è già stato portato avanti anche nelle settimane passate: «Stiamo già pensando alla parte sportiva ed alla squadra. Stiamo già agendo con il mandato da presidente (Aldo Taddeo dalla scorsa assemblea, ratificate le dimissioni di Baraldi, è presidente del Varese e non più presidente ad interim ndr) e da amministratore delegato. Abbiamo preso Salvatore Iacolino per poter disputare una Serie D vincente».

Parole che, di fatto, sembrano escludere un tentativo ulteriore di inseguire la Serie C: «Non parlerei di ipotesi tramontata per quanto riguarda la Lega Pro – prosegue Taddeo – possiamo solo lavorare sul ripescaggio e non sulla riammissione. Però, lo ripeto, abbiamo assunto Iacolino perché vogliamo fare la Serie D ai vertici, ai livelli che competono al Varese. Nei nostri piani i punti all’ordine del giorno sono due: allestire una squadra vincente per vincere la Serie D e strutturare il settore giovanile. In questa ottica, i lavori di sistemazione di Varesello sono in cima alla lista degli interventi da fare».