Bizzi come Seaman, Bruzzone perde la bussola. Molinari? Giusto toglierlo. Ma non per un difensore

I terzini ci mettono cuore e polmoni. Repossi mai nel vivo, Ferri non trasmette sicurezza

Non impeccabile sul secondo gol della Caronnese, incommentabile sulla punizione del pareggio, un po’ come Seaman ai Mondiali del 2002.

Ha quattro polmoni, perché si beve la fascia avanti ed indietro per tutta la partita, sfiorando anche il 4-3 nel finale quando tutto sembra compromesso.

La rimonta della Caronnese nasce da un errore tecnico abbastanza grave: lascia rimbalzare il pallone, si fa scavalcare e poi mette giù Massaro per un rigore netto. Perde la bussola nella ripresa, spesso è fuori posizione: male.

Osservando la sua partita, non si segnalano grossi errori o grosse sbavature. Il problema è che, a differenza dell’anno scorso, continua a non trasmettere sicurezza: per un giocatore di esperienza come lui, per di più capitano della squadra, è un serio problema.

Come Fratus, ha tanta gamba e impreziosisce il primo tempo con un gran bel gol da fuori area, aiutato da una deviazione. È di tre spanne superiore a Granzotto, quindi diventa indispensabile (GRANZOTTO 5: entra e perde tre palloni in fila, non ha mai il giusto atteggiamento).

Segna il secondo gol in stagione facendosi trovare pronto, in generale il suo è un bel primo tempo, condito anche da qualche inserimento interessante palla al piede. Poi cala vistosamente nella ripresa, come tutta la squadra, e non è più un fattore (CARECCIA sv: il suo ingresso non porta contributi alla squadra).

È prezioso in entrambe le fasi, non è mai fuori posizione e mantiene calma e ordine anche quando la Caronnese vola sulle ali dell’entusiasmo. Insieme a Palazzolo forma una cerniera importante, finché la squadra tiene.

È una lavatrice, pulisce ogni pallone che passa dalle sue parti e lo smista ai compagni. Recupera tantissime palle, finché la condizione lo sorregge è insuperabile.

Bene il gol, magari un po’ fortunato ma cercato e voluto, bene anche il sacrificio difensivo e l’impegno che non fa mancare, fino all’ultimo minuto. Poi di errori tecnici da sottolineare ce ne sarebbero diversi, però fa il suo.

Non completamente per colpa sua, ma entra poco nel vivo dell’azione. O meglio, nel primo tempo viene coinvolto di più e il Varese è pericoloso, nella ripresa i compagni se lo dimenticano.

Il giudizio è lapidario. Allo stato attuale è un peso che la squadra deve sostenere, non partecipa all’azione, è poco pericoloso. Il cambio di Iacolino fa discutere, ma di certo lui non meritava di restare in campo (RUDI 5,5: entra per stabilizzare una squadra allo sbando, non ci riesce).

Giusta la scelta contestata di togliere Molinari sul 3-2, errata quella di sostituirlo con un difensore. Un primo tempo perfetto, una ripresa da incubo. È lo specchio perfetto del suo Varese, un Varese che di questa discontinuità non andrà da nessuna parte.

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