Dolce Varese: bis. E abbiamo ancora fame

Battuto il Pavia 2-0, seconda vittoria consecutiva e applausi convinti di tutto il Franco Ossola

Il Varese non fa scherzetti. Anzi, dispensa dolcetti: due, per l’esattezza. Uno più goloso dell’altro. Buoni per la classifica, ottimi per il morale. Che restano sullo stomaco solo al Pavia, ieri impotente contro il desiderio e la felicità biancorossa. E il sorriso, finalmente, sale dal campo e raggiunge gli spalti: la tribuna si alza in piedi e tributa standing ovation (due, in particolare: al figlio del vento, Andrea Repossi; e al figliol prodigo, Federico Zazzi); la curva torna a cantare e a divertirsi; i distinti si stringono in un abbraccio e sventolano alte le bandiere biancorosse.

Così, il Franco Ossola è un’unica anima. E così, il Varese non lo puoi battere. Mai.

Bis di vittorie dopo Bra, tre risultati utili in fila: bene. Ma è solo un punto di partenza.

Rotta su Olginate (domenica), poi mirino sulle altre: prima di guardare ancora la classifica, bisogna piazzare il filotto di risultati utili che Iacolino ha chiesto a Bra (e con cui ha vinto lo scorso campionato…).

Come si dice, l’appetito vien mangiando. La vittoria con il Pavia è dolce, va gustata fino in fondo, ma non basta: bisogna avere ancora fame.

La stessa avuta ieri, insomma. Quando il Varese ha aggredito la partita dal primo minuto. e costruendo la prima palla gol al 9’: Molinari rapina Mapelli e sfida Brino ma, da posizione defilata, viene murato dal portiere pavese con i piedi. Ci prova Rolando in solitaria (12’, tiro dal limite contenuto dall’estremo difensore), poi tutta la squadra si mette al lavoro insieme (15’): Repossi scambia con Monacizzo, sfonda e serve Molinari; il bomber si attorciglia e cerca il colpo rapido, non abbastanza potente per sorprendere Brino.

Si vede il Pavia al 17’, con Frigione che tocca il tiro di Balla e la difesa che alleggerisce con prontezza, poi il Varese raduna forze e idee, pronto a colpire. Lo fa al 31’, ma sul lob morbido di Monacizzo l’assistente sventola fuorigioco mentre Molinari insacca di testa. Lo fa ancora al 36’ e stavolta è 1-0. La rete è stupenda: Zazzi spedisce in profondità Repossi, che si mangia Simoncini e, dal fondo di sinistra, crossa rasoterra e arretrato, in zona dischetto; Molinari taglia di forza per battere il diretto marcatore e poi tocca d’esterno destro, morbido e dolce, dirigendo la palla nell’angolino lontano. Un capolavoro che fa alzare in piedi tutto lo stadio.

Il Varese non si accontenta e azzanna il Pavia. Al 41’ Palazzolo si butta in pressing, scuce la sfera a Bortoli e serve il taglio di Molinari alle spalle del terzino di sinistra; l’argentino, stavolta, ci va con un po’ di sufficienza e il suo piattone finisce tra le mani di Brino, che ringrazia tirando un sospiro di sollievo.

Non raddoppiare sarebbe un peccato, che il Varese non commette (43’): Zazzi ispira, ricevendo al limite, attendendo la giocata giusta e trovandola nell’appoggio laterale a Palazzolo; il numero 20 stoppa e spara dritto per dritto nel primo incrocio il suo quinto centro stagionale.

Un 2-0 prezioso che il Varese difende subito con i denti. In pieno recupero, il Pavia crea un mischione in area biancorossa: Ganci la trova e colpisce, Frigione nel traffico ha lo spunto giusto per piazzare una grande parata, sulla respinta Bartolini scarica sul primo palo ma trova il corpo di Palazzolo a protezione della porta. Pericolo scampato e ritorno negli spogliatoi.

Il timore di un altro secondo tempo come quello contro la Caronnese svanisce dopo poco. Il Varese si chiude a difesa del risultato, ma non si siede. Un’uscita coraggiosa di Frigione (5’), una chiusura perfetta di Zazzi (7’) e il Pavia capisce che c’è poco da fare, se non preoccuparsi delle ripartenze biancorosse.

La prima, al 9’, quando Zazzi dal vertice sinistro pesca il taglio di Rolando, che manca però il tocco al volo: palla fuori e mani nei capelli per il 10.

Mentre il pubblico si diverte, con la Curva che lancia la geyser sound islandese, Repossi fa alzare ancora una volta in piedi il pubblico del Franco Ossola (35’): ripartenza dal quarto di campo, 70 metri di volata a mille all’ora e assist per Lercara, il cui diagonale sbatte però su Brino in uscita. Peccato per il Golden Boy, che un gol lo meriterebbe, ma poco male per il Varese, che amministra fino in fondo: Iacolino regala la standing ovation a Zazzi e Repossi, l’arbitro fischia il finale e il Varese incassa altri tre punti. Tutti da gustare.

reti nel pt Molinari al 36’, Palazzolo al 44’.

(4-3-1-2): Frigione; Fratus, Simonetto (Rudi dal 19’ st), Ferri, Careccia (Granzotto dal 39’ st); Palazzolo, Monacizzo, Zazzi (Battistello dal 39’ st); Rolando; Repossi (Arca dal 44’ st), Molinari (Lercara dal 28’ st). A disposizione: Bizzi, Bruzzone, Melesi, Mauro. All. Iacolino.

(4-4-2): Brino; Simoncini (Favari dal 28’ st), Sabato, Mapelli, Baggi (Arpini dal 42’ st); Balla, Bortoli (Evan’s dal 1’ st), Greco, Bartolini (Vernocchi dal 42’ st); Ganci (Andreoni dal 19’ st), Franchini. A disposizione: De Toni, Dodaj, Ugazio. All. Nordi.

ArbitrO: Ubaldi di Roma (Galimberti e Donatello di Seregno).


Spettatori: 1126 (abbonati 796, 330 biglietti venduti tra cui 18 ospiti). Ammoniti: Monacizzo (V); Balla (P). Angoli: 7-3; fuorigioco: 4-1; tiri (in porta): 17 (9) – 9 (5); falli: 12-14; recupero: 2’ + 5’.

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