Domande (e risposte) sul Varese

Tutto quello che i tifosi si chiedono - Da Sogliano a Vavassori, da Melosi a Iacolino e Marrazzo: qualche dritta

Rispondiamo a tutte le domande che si stanno facendo i tifosi, senza nascondere nulla, perché a loro – che sono i padroni del Varese – va detta la verità.

Sì: è in contatto con il ds Scapini e con il consulente di mercato Merlin, quindi darà una mano e non certo portando via Zazzi (se mai un giorno accadesse, darebbe al Varese giocatori vincenti). E se per caso il Milan lo richiamasse alla base rossonera, darebbe una mano ancora più grande. Non a caso proprio settimana scorsa Sogliano ha detto: «Con Giovio e Neto il Varese avrebbe una coppia d’attacco da Lega Pro». E non certo di bassa o media classifica («Giovio è un testone – disse lo scorso settembre – perché potrebbe fare gli stessi numeri anche in B»).

Buone. Scapini gli ha parlato dopo la promozione in D, e Neto ha lasciato la porta aperta. La stessa società, attraverso Enzo Rosa, si è detta pronta ad offrirgli almeno la metà dell’ingaggio che gli garantisce il Padova, inquadrandolo nei ruoli dirigenziali con un progetto pluriennale. Finito il campionato del Padova, che attualmente è nei playoff grazie ai suoi 7 gol e alla sue grandi prestazioni, Neto rivedrà i dirigenti del Varese e darà una risposta. Magari dopo avere ricevuto la telefonata del suo più grande e influente maestro…

Il proprietario dell’Italsempione sta vivendo un momento d’oro nel suo lavoro (commesse in mezzo mondo, persino in Iran dove si recherà a breve) ed è impegnatissimo nella sua azienda, dove sta introducendo anche il figlio. Se vuole veramente tornare nel calcio con il Varese, lo farà e nessuno potrà impedirglielo. Ma deve sentirselo, cogliendo contemporaneamente la fiducia della piazza (che c’è sempre stata), della società e delle istituzioni, per potere investire anche sulle strutture.

Vavassori ha bisogno di sentirsi stimato e considerato per ciò che è, non usato: qui lo sarebbe perché, come Varese, lui e il suo braccio destro Ferrara hanno una dedizione assoluta per i giovani, per il vivaio, per l’unità dell’ambiente, per la serietà, per la programmazione.

Il solo porsi la domanda è sbagliato, perché presuppone non avere fiducia in lui e non conoscerlo a fondo.

Bastava vederlo a bordo campo il giorno delle promozione insieme a Orrigoni per capire che Milanese è conquistato e coinvolto dall’idea della rinascita dal basso: avrebbe anche qualche idea (e non solo) per come completarla.

È il discorso che abbiamo fatto ieri: quando Sogliano si privò di Grossi, prese Zecchin. Non era mancanza di fiducia o stima in Grossi, tutt’altro. Semplicemente, preferì qualcuno che avesse già vinto a livello superiore. Non deve essere lasciato nulla di intentato per conquistare la serie D e, per dirla tutta, qualunque giocatore o allenatore che passa da Varese deve sempre ringraziare il Varese per averli scelti, non il contrario.

Dopo Sannino arrivò Maran (non consideriamo neppure la parentesi Carbone) ed entrambi, quando se ne andarono da vincenti, dissero soltanto una parola: «Grazie».

Chi ha già vinto la serie D: Salvatore Iacolino (7 campionati vinti in carriera).

Sì, l’ha detto anche Cavicchia (ex biancorosso e allenatore, proprio in D, della Bustese): «Servono rinforzi».

La piazza può innamorarsi dei giocatori, la dirigenza no. La stessa scalata dei Sogliano, a parte il passaggio dalla Lega Pro alla B, dove la differenza tra le squadre di vertice della prima e quelle di medio-bassa classifica della seconda quasi non esiste, si accompagnò a cambi netti dopo ogni promozione. Infatti Sogliano, tornando indietro, avrebbe cambiato di più con Devis Mangia al primo anno di C2, soprattutto in mezzo alla difesa e in attacco.

Uomini prima che calciatori, gente legata alla maglia o comunque varesina nell’anima.

In difesa su una delle fasce e al centro, un faro in mezzo al campo, un bomber. Portiere? Per la regola degli Under, potrebbe servire un prestito da una Primavera importante (anche se Bordin merita il Varese a vita).

Nomi ideali? Daniele Dalla Bona: tornerebbe finalmente a casa per chiudere alla grande con i suoi biancorossi. Oppure Scapinello, piacendo all’allenatore.

Attaccanti? Esiste un ex che una volta fece vincere il Varese a Legnano, e che in D ha appena segnato 31 gol…

Se vuole giocarsi il posto, sì.

Rispondiamo alla Ricky Sogliano: c’è un posto più bello di Varese per il Varese? Sì, ed è una favola: Ponte Tresa.