Erika, i bimbi al Del Ponte sorridono insieme a te

Il dono - I ragazzi della Curva hanno consegnato alla Fondazione Ascoli l’assegno da 39.350 euro di Fuck the cancer

«Emozionante. Non avrei altre parole per descrivere il momento», ci dice Stefano Pertile quando gli chiediamo com’è andata la consegna dell’assegno da quasi 40.000 euro alla fondazione Giacomo Ascoli. Nel nome di Erika Gibellini, ieri pomeriggio, attorno alle 16, i ragazzi della Curva Nord (gli organizzatori) dell’evento Fuck the cancer 1.0, sono arrivati all’ospedale Del Ponte. 39.350 euro, per la precisione, sono i fondi raccolti il 21 maggio scorso durante la manifestazione andata in scena al Franco Ossola.

Tutto è partito, è nato, dal dolore per la scomparsa della piccola Erika, la figlia di Papà Gibe (come ci piace chiamarlo, come gli piace essere chiamato), storico steward del Varese Calcio. Erika,si è spenta dopo una lunga e dura lotta contro una malattia terribile e quasi sempre letale: il cancro. Un mostro, che Massimo Gibellini e i ragazzi della curva hanno voluto combattere a modo loro – come lo ha fatto la piccola Erika, a modo suo -, con un evento in cui sono state messe all’asta magliette e gadget del mondo dello sport (dalla maglia di Pavoletti del Genoa, a quella di Diego Armando Maradona, autografata), per raccogliere i fondi per costruire una camera asettica per i bimbi del Del Ponte.

Ieri, è stato, quindi, consegnato all’avvocato Ascoli l’assegno simbolico. «Il padre di Giacomo ci ha ribadito il suo impegno e il suo appoggio alla nostra iniziativa. Aprirà dunque un fondo Fuck the cancer, per continuare la raccolta di soldi da destinare alla costruzione di queste camere asettiche», spiega Pertile. I ragazzi della Nord hanno praticamente coperto la costruzione della prima, ma non è detta che grazie a loro, sia l’ultima: «Le iniziative sono tante, la festa di Fuck the cancer sarà la ciliegina sulla torta. L’avvocato Ascoli ci ha detto che vuole arrivare a tre camere asettiche». Cara Erika, come ha detto il nostro Roberto Bof: «Hai fatto vergognare il cancro».