Farfalle: una disfatta totale

Sconfitta senza appello e senza scuse per la Unendo Yama sul campo di Scandicci. Una squadra confusionaria come non mai deve rivedere le sue ambizioni scudetto
Savino Del Bene 3
Unendo Yamamay 0

parziali: 25-22, 25-23, 26-24

Scandicci: Perinelli, Stufi 8, Garzaro 7, Lipicer 18, Lussana ne, Astarita ne, Ruzzini (L), Muresan 11, Scacchetti ne, Vanzurova 13, Menghi, Vincourova 2. All. Bellano

Busto arsizio: Lyubushkina 9, Degradi 2, Rania 3, Michel 10, Leonardi (L), Marcon 2, Perry 9, Camera, Diouf 14, Wolosz 1, Havelkova 1, Pisani ne. All. Parisi

arbitri: Santi, Saltalippi

note – Spettatori: 1000 (100 da Busto). Scandicci: battute vincenti 1, sbagliate 7; ric. pos. 70% (44% perf.), attacco 44%, errori 6, muri 9. Busto: battute vincenti 3, sbagliate 6; ric. pos. 74% (37% perf.); attacco 34%, errori 10; muri 11.

Altro che “anno nuovo, vita nuova”. A Scandicci, nella prima partita del 2015 (e del girone di ritorno), l’Unendo Yamamay offre il peggio di sé, rimediando con la neopromossa Savino Del Bene un pesante 0-3.

Un’autentica disfatta per le farfalle, confusionarie come non mai, disordinate, quasi sempre in balia di una formazione rispettabilissima e in crescita, ma che fin qui ha rimediato ben sette sconfitte. I freddi numeri inchiodano la squadra biancorossa che, partita con più che legittime ambizioni di scudetto, dopo 12 giornate ha racimolato 18 punti (gli stessi della neopromossa Montichiari), si ritrova già cinque sconfitte sul groppone (solo in campionato) e può vedere la capolista Novara soltanto col binocolo (le piemontesi hanno 14 punti in più!).

Il tutto alla vigilia di due impegni durissimi come quello di sabato sera con Conegliano (al PalaYamamay) e di domenica 18 gennaio proprio in casa di Novara. Senza un’immediata e radicale svolta nel gioco e nei risultati, tra due settimane la classifica biancorossa potrebbe prendere delle sembianze inverosimili alla vigilia del campionato, tanto più che, vincendo ieri, la stessa Scandicci ha dimezzato lo svantaggio da Busto e può ricominciare a sperare in un piazzamento playoff. I problemi sul tappeto sono tanti e complessi. L’organizzazione di gioco latita, così come la tenuta mentale. Havelkova è l’ombra della grande campionessa ammirata ai tempi del triplete (ieri la sua partita è finita all’inizio del secondo set, con un punto a referto), non si vede una vera leader, la squadra riesce a giocare decentemente solo a tratti. Insomma, all’inizio del girone di ritorno Busto è ancora, paradossalmente e inspiegabilmente, un cantiere aperto.

Pochissimo da salvare della prestazione di ieri: qualche segnale positivo è arrivato dalle centrali (Michel 10 punti e 5 muri) e da una vivace Becky Perry, stabilmente in campo nel terzo set al posto di Havelkova. Dalla metà del secondo set Parisi le ha tentate tutte, inserendo Degradi e Rania per Marcon e Havelkova, e dando fiducia a Perry in posto quattro nel terzo. Un terzo parziale che Busto (sempre in svantaggio nei primi due set) sembrava avere in pugno fino al 19-22, prima di gettare tutto alle ortiche con una serie di errori di cui ha approfittato una sontuosa Lipicer.