Fede e gli altri, forza della normalità

Nella grande famiglia della Polha è festa grande. Non può essere diversamente, vista la pioggia di medaglie che i portacolori della società varesina stanno raccogliendo agli Europei di Eindhoven. «Scusate, ma sono ancora in fibrillazione…» ci dice Daniela Colonna Preti, presidente della Polha, pochi minuti dopo il quarto oro europeo di Federico Morlacchi. L’emozione è tanta. Giusto così.

«Anche perché questo è stato un anno particolare, i ragazzi hanno dovuto lavorare in maniera diversa dal solito – spiega la presidente della Polha – Sia Federico Morlacchi sia Arianna Talamona studiano a Milano perciò per la prima volta hanno svolto la loro preparazione girando tra diverse piscine milanesi. Solo al sabato si sono allenati a Varese, al Laguna Blu. Fondamentale è stato il lavoro del nostro tecnico Massimiliano Tosin, e del preparatore Luca Cavaggioni».

Le incognite inevitabilmente generate dal cambio di preparazione sono state spazzate via dall’impressionante serie di vittorie: «Guardando i distacchi rifilati agli avversari – argomenta la Colonna Preti – si potrebbe pensare che sia tutto facile: niente di più sbagliato. Federico sta superando avversari che in passato l’avevano anche battuto. È lui che continua a migliorare, e non mi sorprende, conoscendo il rigore e l’attenzione con cui prepara le gare». Tra l’altro, dallo scorso ottobre, Morlacchi è tesserato esclusivamente con la Polha . Ma le soddisfazioni per la società varesina sono arrivate anche da Arianna Talamona e Fabrizio Sottile: «Fabrizio non è ancora andato a medaglia, ma ha stabilito il nuovo record italiano nei 100 rana: un risultato importante. E Arianna è cresciuta tantissimo dopo un Mondiale non facile. Siamo molto contenti di loro, fanno sacrifici per migliorarsi sempre più. Non dimentichiamo che stiamo parlando di un mondo non professionistico».

Chi invece non è sorpreso dall’exploit europeo di Federico Morlacchi è Roberto Bof, che con la sua Sestero Onlus si dedica anima e corpo per favorire la pratica sportiva tra i disabili: «Ormai conosciamo il suo valore – dice Bof – così come conosciamo le potenzialità di Fabrizio Sottile. Mi fa piacere sottolineare i grandi progressi di Arianna Talamona, che da ragazzina mingherlina qual era, è diventata un’atleta capace di andare a medaglia anche in competizioni così importanti».

Ma le medaglie che contano di più sono quelle che questi ragazzi vincono ogni giorno con la voglia di andare oltre i propri limiti: «Lo dico sempre – conferma Bof – ogni volta che uno di loro fa sport divertendosi, vince una medaglia. A Varese abbiamo la Polha, che da una vita svolge un lavoro immenso. Purtroppo è un po’ tutto sulle loro spalle – spiega Bof – perché la scuola, sotto questo aspetto, funge più da carta assorbente che da trampolino».

Bof ha un altro rammarico: «Sarebbe bello sentir parlare di nuoto e basta, senza distinzioni. Invece hanno fatto nascere qualche anno fa la Federazione italiana nuoto paralimpico. Forse – punge Bof – c’era molta gente da “riposizionare” ai vertici».

Torniamo a noi e alle buone notizie: «Se già nella nostra piccola Varese abbiamo tre assi come Morlacchi, Talamona e Sottile, significa che il movimento è in salute. Poi c’è Martina Rabbolini, che è di Villa Cortese ma si allena con l’Insubrika, quindi è un po’ “nostra” anche lei…Tra Polha e Insubrika abbiamo una scuola varesina di cui essere orgogliosi».

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