«Galparoli è stanco. Rosa amareggiato»

Le parole del presidente Ciavarrella aprono ad un consistente cambio nell’assetto societario

«Certe crepe si aprono, ed è difficile richiuderle. Se ne era aperta una tra Basile e Melosi: ecco perché abbiamo esonerato il mister». Le parole sono quelle del presidente Gabriele Ciavarrella, all’indomani del terremoto in casa Varese Calcio. Noi, sul giornale di ieri, abbiamo chiesto chiarezza, lui ci ha risposto.

Le vere motivazioni non le sapremo mai. Quella litigata, anche accesa, c’è stata, e non l’ho vista solo io. Comunque l’esonero di mister Melosi è una scelta tecnica.


Paolo Basile ha portato risorse importanti nel Varese e ha voluto dire la sua, come è giusto che sia. Lui e Melosi avevano vedute sportive diverse, quindi da lì è nata la decisione di un cambio di panchina.


Sì, è così. Eravamo fermi su Iacolino, ma poi Paolo ha deciso per Melosi.

Mandare via Melosi è stata una scelta condivisa. Lui e Basile avevano idee divergenti sui giocatori da riconfermare. Ora, però, voglio rassicurare i tifosi: Ramella è già al lavoro, da oggi.


Abbiamo parlato in questi giorni e mi sembra uno che possa fare la differenza in D. E, con lui, puntiamo a vincere il titolo.


Nessuno vince o perde da solo. Bisogna giudicare gli strumenti che ha avuto a disposizione. E noi abbiamo intenzione di mettergliene molti di più.


Merlin ha operato, in questi mesi da ds, concentrandosi prevalentemente su giocatori lontani da Varese, e che quindi hanno un costo alto per noi. Ramella, capace di lavorare con i giovani, ci ha proposto una lista di nomi di giocatori vicino casa. Nomi interessanti, con le stesse qualità tecniche di quelli proposti da Merlin.


Che, tornato dalle vacanze, si incontrerà con Ramella e discuteranno assieme. Se ci sarà una comunione di idee tra loro, noi faremo di tutto per farli collaborare al meglio. E, aggiungo, metteremo il direttore sportivo nella condizione di restare al Varese.

Sì. Ma ci tengo a ribadire un concetto: quando l’estate scorsa io, Piero Galparoli ed Enzo Rosa, davanti al sindaco Attilio Fontana, decidemmo di prenderle, lo facemmo con lo spirito dei tifosi. Perché quelle quote non valevano nulla… Oggi, valgono qualcosa di più: ma il nostro interesse è solamente quello di fare il bene del Varese. E, chiunque le prenderà, lo dovrà fare per lo stesso motivo. Su questo siamo chiari. Per ora non abbiamo deciso la spartizione e le proporzioni delle quote.

Su Enzo posso dire che non è stato incluso nella scelta del cambio di allenatore perché in vacanza nelle Marche. Gli abbiamo parlato solo telefonicamente, ma non è la stessa cosa che farlo faccia a faccia. Quindi, potrei capire, da grande tifoso quale Enzo è che possa essere amareggiato e magari, anzi, sicuramente, soffrirà questa scelta drammatica che abbiamo dovuto fare. Aspettiamo che rientri dalle vacanze, per parlare con lui a quattr’occhi…

Piero è stanco. E so che vorrebbe respirare un po’. Posso solo dire che mi auguro che non ci lasci perché questa società è una sua creatura. E, un Varese senza Galparoli non sarebbe il Varese di oggi… A breve cambieremo alcune cose della nostra struttura. n