«Grinta e sudore, è la nostra finale»

L’orgoglio di capitan Albizzati verso i playout: «Reazione da grande squadra di fronte alle difficoltà»

La via da seguire per salvarsi è fatta di voglia, determinazione, carattere. Contro il Verbania tutto questo sarà imprescindibile per superare i playout e abbracciare una salvezza che avrebbe lo stesso sapore di un campionato vinto. Parola di Alessandro Albizzati, capitano e pilastro della Varesina, con cui abbiamo parlato anche del recente passato e dei momenti difficili vissuti in stagione.


Le sensazioni sono positive, c’è la testa giusta per affrontare una partita che varrà una stagione. Il morale è lo specchio degli ultimi match e delle ultime prestazioni; arriviamo da un periodo molto buono, nel quale abbiamo ottenuto due vittorie e un ottimo pareggio con la Caronnese, quindi ci sono sia l’entusiasmo che consapevolezza di quello che possiamo fare.

No, la tensione è sempre la stessa. Anche perché la mentalità richiesta in questa società porta a giocare qualsiasi partita come una finale, quindi si è preparati a certi appuntamenti. Detto questo, noi siamo partiti negli ultimi due anni con l’obiettivo di salvarci e quest’ultimo ha lo stesso valore di una vittoria. Saranno pure frasi fatte, ma sono la verità.

No, mai. Nonostante le difficoltà, la salvezza diretta mancata e alcune partite dove non siamo scesi in campo, come a Chieri o in casa contro l’Inveruno, ho sempre creduto in questo gruppo e in questa società. In allenamento c’è stato sempre uno spirito positivo e negli occhi di tutti non sono mai mancate la voglia e la determinazione per uscire dal tunnel. E di questo sono orgoglioso, perché poche squadre avrebbero avuto questa reazione.


Contro il Varese: prendere gol dopo trenta secondi e fare quel tipo di prestazione non era affatto facile. Ho visto un carattere e una voglia che mancavano da qualche partita. Al Franco Ossola è scattato qualcosa che ci ha permesso di giocare le ultime partite come abbiamo fatto.


Esatto, c’è stato un cambiamento nella nostra mente, nell’atteggiamento. Prima commettevamo molti errori individuali, rendendo la posizione in classifica più pesante. Ma dal derby è cambiato tutto. Il 3-5-2? Ci ha portato dei benefici, ma conta fino ad un certo punto perché alla fine siamo sempre noi che scendiamo in campo, in un modo o in un altro.


In quest’annata hanno pesato anche loro e infatti in qualche partita eravamo contati. Però fanno parte del gioco e la nostra rosa ci ha permesso di sopperire a queste situazioni. Quindi non sono si sono sentiti così tanto.

L’ho scoperto il martedì successivo, a dire la verità. Comunque se fossi stato un membro della società le avrei stracciate, quindi la scelta di respingerle è stata più che corretta. Lui vive per la Varesina e credo che le abbia date per aiutarci. Per fortuna è rimasto e ora i risultati si vedono. Personalmente è come un padre, quindi non si tocca.

Essendo una finale secca conta il modo in cui ci arrivi, però bisogna ricordarsi che sono partite particolari, dove tutto può succedere. Non dovremo speculare sul pari (che alla fine dei supplementari salverebbe le fenici, ndr) ma dovremo pensare a fare la nostra partita, puntando a vincere. Mi aspetto un match tosto e combattuto; loro hanno vissuto dei momenti positivi in stagione e verranno qui agguerriti e carichi.


Prometto che la Varesina sarà grintosa, determinata e combattiva fino all’ultimo secondo della partita. Verseremo tutto il sudore necessario per salvarci.