Il Cittadella è già un bivio: Pro, ferma il record

Mai subite cinque sconfitte di fila all’inizio: l’ultimo posto fa male. Contro i lanciatissimi veneti e poi col Cuneo non si può sbagliare

La quinta sconfitta in altrettante partite, record nei 96 anni di storia biancoblù, ha fatto sprofondare la Pro Patria all’ultimo posto solitario. Il Cuneo, che condivideva con i tigrotti (seppur con una partita in più) lo scomodo ruolo di ultimo della classe, ha infatti sconfitto il Mantova, facendo traballare la panchina di Maspero. Se mettiamo nel conto che arriverà anche la penalizzazione per il calcioscommesse, il quadro diventa ancora più fosco.

La settimana che inizia oggi pomeriggio con la ripresa degli allenamenti sarà fondamentale – se non già decisiva – per i destini biancoblù.
Dopodomani alle 15 arriva allo Speroni il Cittadella per il recupero della seconda giornata. Partita, manco a dirlo, difficilissima: i veneti di mister Venturato sono attrezzati per disputare un campionato di vertice, e giocheranno col morale a mille dopo aver stravinto 3-1 il derby con il Padova.
Non esattamente il miglior cliente in questo momento per i tigrotti di Mastropasqua, che però potranno contare sul rientro dal primo minuto di capitan Pisani.
Ancora più delicata la partita che attende i bustocchi domenica prossima (sempre allo Speroni alle 15): nello scontro diretto con il Cuneo, rinfrancato dai primi tre punti stagionali, non sarà possibile concedersi passi falsi.

La speranza è che, già a partire dal match di mercoledì col Cittadella, la squadra di Mastropasqua – al quale è stata concessa ancora una partita (almeno) – confermi i progressi mostrati a Lumezzane sul piano del gioco.
Già, perché per la prima volta in questa stagione la Pro Patria ha dato l’impressione di essere una squadra, pur con tutti i suoi limiti. Il 4-3-3 sembra il modulo giusto, anche se la squadra pecca ancora in fase difensiva: non solo per gli errori individuali, ma soprattutto per l’assenza di filtro davanti alla difesa. Senza le macroscopiche sviste dell’arbitro (stigmatizzate da Fulvio Collovati) Taino e compagni non sarebbero tornati da Lumezzane a mani vuote.
Ora i punti servono come l’ossigeno. Per non trovarsi già a Natale con un piede in D.