Il Natale si avvicina, la squadra di Busto Arsizio è capolista nel girone B della Serie D, e allora è arrivato il tempo di fare dei regali ai giocatori della Pro Patria. A ciascuno il suo, a prescindere dal valore economico. . Il giovane portiere si è sempre ben disimpegnato da quando è stato impiegato, ma in qualche occasione ha mostrato difficoltà con il vento avverso; siamo certi di aiutarlo. . Tutto benissimo nella prima parte di stagione, fino all’errore che probabilmente gli è costato il posto. Tornasse a quel giorno certamente sarebbe felice, siamo certi che non sbaglierebbe una seconda volta. Anche se gli avversari attaccano con tre carri sa bene che è meglio difendere senza fretta, stratega difensivo che quando attacca sa far male: “Difendo con 3”. . Simbolo di un gran lavoratore che però sa farsi valere, un bicchierino in compagnia che riporta alla memoria le sue origini così da essere tutti felici, insieme. . In prestito dal Trapani, sembra difficile tenerlo un altro anno; forse un appartamento potrebbe essere la leva giusta per
fermarlo in biancoblù per un’altra stagione? Protagonista nella prima parte di campionato, poi infortunato e ora sulla via di ripresa da qualche settimana. Forse così lo aiutiamo a ritrovare la condizione. Dopo aver fatto sentire il fisico e messo il piede in ogni contrasto dalla prima all’ultima partita ne ha certamente bisogno, altro che vita da mediano. In mezzo al campo disegna linee e detta i tempi, come un direttore d’orchestra che suona la sinfonia bustocca. Come Beethoven, aspettiamo la terza: eroica. Ha perso il papà di recente e si è dimostrato grande professionista, umanamente però un abbraccio caldo fa sempre piacere, soprattutto in questi giorni. Da lui abbiamo certamente visto le cose più belle a livello tecnico, come un maghetto che usa i piedi come fossero una bacchetta magica. Manca solo il cappello. Ottime potenzialità, ogni tanto sembra credere un po’ poco in sè stesso anche se è certamente capace di grandi cose. Se ci credesse un po’ di più avremmo l’alfiere perfetto, anche se corre tanto, come un cavallo.
Non è un titolare, ma gioca come se lo fosse; ha raggiunto la maturità necessaria per imporsi in questo campionato e sta scalando le gerarchie. Sicuramente è pronto per il mondo del lavoro.
Annuntio vobis gaudium magnum;
habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Marito Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Santana qui sibi nomen imposuit Papa Mario I.
Dopo Papa Mario I è certamente l’uomo di maggior valore, trovasse anche la mira giusta sotto porta sarebbe letale. Siamo certi che ci arriverà molto presto.
Non è facile stare in panchina al freddo anche quando hai disputato un grande campionato, ha davanti due mostri sacri, ma è sempre caldo al punto giusto.
Lasciamo stare le questioni politiche, qui si sta scrivendo la storia: come Garibaldi fu eroe dei due mondi, lui è eroe di due epoche. La scorsa stagione e i suoi problemi sembrano un mondo lontano.