Il Varese va in rete sui social

Da Facebook a Twitter: la società biancorossa è tra le più seguite. Bologna, Catania e Pescara sono inarrivabili: ma poi ci siamo noi

La classifica del campo, per ora, condanna il Varese. Che avrà tempo e modo per rifarsi e per arrivare all’ennesima salvezza in serie B. Ma ci sono altre classifiche, non meno importanti, in cui la squadra biancorossa veleggia tranquillamente in acque tranquille, se non addirittura in zona playoff.

Parliamo delle statistiche che mettono in relazione le squadre della B con i social network a cui sono legate. Su twitter, per fare un esempio, il Varese si piazza al quinto posto della graduatoria che considera i followers totali (5.539). Se sono imprendibili squadre come Bologna, Catania e Pescara, è però vero che lo Spezia, attualmente al quarto posto, è a un tiro di schioppo. Di tutto rispetto anche la speciale classifica dei Mi piace su Facebook.

In questo caso i biancorossi si piazzano al nono posto (con 34.584 Mi piace), sempre appena dietro allo Spezia.
«Mi brucia un po’ questa cosa, dobbiamo assolutamente superarlo. Sul campo lo Spezia non ci ha battuti, e non vedo perché non possiamo batterlo anche fuori». Marcello Vitella, direttore Marketing e Comunicazione del Varese, ci spiega l’importanza di questo successo tra i social network. «Tutto rientra nel progetto Varese 2.0 e siamo fieri e orgogliosi dei numeri raggiunti finora. Siamo fortemente convinti che sia fondamentale interagire apertamente con i nostri tifosi. E sui social stiamo riscontrando un interesse inimmaginabile fino a qualche tempo fa». La classifica da migliorare è quella riferita a Instagram, dove però il Varese è presente da pochi mesi. «Ce la faremo senza problemi».

Dietro c’è un lavoro enorme, e la squadra di Vitella lavora a pieno ritmo per essere sempre sul pezzo. «Michele Marocco e Paola Frascaroli sono i nostri Neto e Zecchin, ma mi piace ricordare anche Stefano Ferrè, Omar Valentini e gli stagisti, un team di veri professionisti che ha reso possibile tutto questo». Oltre ai social network, il club del presidente Laurenza è già partito con diversi progetti. Prima di tutto Varese academy, «la scuola dove si parla di una dimensione del calcio pedagogica e relazionale», poi la web tv ufficiale, «ricca di appuntamenti particolari che cercano di avvicinare di più l’area sportiva al pubblico», da qualche giorno è stato anche rinnovato il sito internet della società e tra poco sarà in distribuzione anche l’album delle figurine, «che è un album di famiglia, perché il Varese è prima di tutto una famiglia». I numeri parlano chiaro: il mondo che ruota intorno al Varese è molto più grande di quello che si possa immaginare. È un bacino di utenza potenzialmente enorme. E un patrimonio che bisogna difendere a ogni costo.