La giovane Alessia va velocissima: «Sogno di vincere e di stare bene»

Titolare a 19 anni nella Unet E-Work, la Orro racconta la sua nuova vita dentro e fuori dal campo

Se a 19 anni sei titolare nella Unet E-Work Busto Arsizio e nella nazionale italiana di pallavolo in un ruolo difficile come quello del palleggio, significa che hai una marcia in più in campo, e forse anche fuori. Alessia Orro corrisponde al nostro identikit, con una piccola differenza, dobbiamo togliere il forse nell’ultima frase: ha decisamente una marcia in più.


Sicuramente all’inizio del campionato sulla carta non ci si aspettava così tante vittorie, siamo contente soprattutto perché abbiamo portato punti a casa in ogni gara, prima in classifica o ultima non ha fatto differenza e siamo soddisfatte per questo.


Vero, bisogna lavorarci un po’ su. I momenti di veri blackout sono stati a Monza e a Firenze nel primo set, siamo andate in difficoltà in battuta ma la cosa importante è che ci siamo sempre rialzate.


Lavoriamo su molti aspetti, curiamo cose diverse in ogni allenamento con l’obiettivo di crescere.

È una domanda che mi hanno fatto tante volte e…

Quando viene fatta questa domanda a qualunque giocatrice penso che sia normale che il sogno sia sempre quello di vincere il campionato. Tutte noi partiamo per vincere. Ora pensiamo partita per partita e vediamo dove arriviamo.

È cambiata la mia quotidianità a livello di autonomia e di organizzazione dei tempi, oggi devo cucinare, a Club Italia c’era il cuoco, devo lavare e stirare, l’anno scorso trovavo tutto pronto. Sono piccole cose, ma la mia quotidianità è diversa, ci sono lati positivi e lati negativi, certo sono molto contenta.


Aiuto quante domande! Parto dall’ultima, sono fidanzata con un ragazzo di Legnano, viene spesso a trovarmi. Vivo sola, non esco molto, magari ogni tanto per fare un giro in centro o andare a fare shopping. A Busto si vive bene, il rapporto coi tifosi è ottimo.

Sì, è tenerissima! È arrivata circa una settimana fa, si chiama Winnie e l’ho adottata tramite una associazione, l’avevano lasciata di fianco a un cassonetto, ma ora vive con me.

Ce ne sarebbero tanti…

Penso che una cosa importantissima sia la salute, sia personale che familiare o degli amici: se stai bene puoi fare tutto. È questo il mio desiderio, stare bene.